Meloni boccia lo scostamento: “Siamo già indebitati”

Giorgia Meloni chiude la manifestazione 'Piazza Italia' organizzata da Fratelli d'Italia a Piazza Vittorio Roma
Giorgia Meloni, "premier in pectore"

ROMA. – Sul nucleare bisogna “riflettere seriamente”. Quindi critica il ricorso allo scostamento di bilancio: “è l’extrema ratio” perché “siamo la nazione che si è indebitata di più con il Pnrr”. Quanto a Ita, “non credo sia di competenza di questo governo”, ma “quando avrò le carte potrò pronunciarmi”.

Prudenza e cautela da Giorgia Meloni che, nel suo tour tra il Molise e l’Abruzzo, sembra ancora parlare più da premier ‘in pectore’ che da leader di partito in piena campagna elettorale. A meno di un mese dal voto, evita di entrare frontalmente nelle polemiche nazionali più accese: “Ormai non je rispondo proprio, parlo con voi, con le persone, non accettiamo le provocazioni”, dice aggiungendo di “non voler promettere 700 euro al mese a tutti”, ma di voler parlare di lavoro, di merito, di sviluppo, di made in Italy, delle esigenze locali, delle infrastrutture, delle risorse del mare, del “divario est o ovest”, della macroregione adriatica.

“Parlano sempre di me, ma io non ho paura di nessuno. Ma più violenza vedete, più odio ci tirano addosso, più dobbiamo farci la domanda perché facciamo tanta paura. La verità – attacca – è che l’ egemonia della sinistra non è culturale ma è solo di potere”. Ma mai nessuna citazione di alcun leader avversario. “Noi siamo pronti”, ripete tra gli applausi.

Uniche scintille, anche queste indirette, per Roberto Saviano che aveva definito “Dio, patria e famiglia”, uno “slogan in uso prima del fascismo”, che “diventa sintesi della visione di Mussolini”. Prima dell’intervento del noto scrittore era intervenuta sull’argomento la direttrice d’orchestra Beatrice Venezi, candidata con FdI: “Io voglio parlarvi dei vostri doveri. Voglio parlarvi, come il core mi detta, delle cose più sante che noi conosciamo, di Dio, dell’Umanità, della Patria, della Famiglia – Giuseppe Mazzini”.

Cinguettio ritwittato dalla stessa Meloni che commenta: “Brava Beatrice Venezi. La dimostrazione che chi non è allineato con la sinistra viene sistematicamente fatto oggetto di linciaggio per le sue idee. È inaccettabile”. Su Ita, ribadisce la sua linea, ma i toni non sembrano ultimativi: “Ricordo che l”attuale governo dovrebbe fare le cose minime, essendo il Parlamento formalmente sciolto, quindi non credo che una materia così strategica sia competenza di questo governo. Quando avrò le carte potrò pronunciarmi”.

Anche sul nucleare pulito, cavallo di battaglia del centrodestra, Meloni assume una posizione molto più sfumata: “Il rischio è che noi arriviamo ad una tecnologia obsoleta: è un rischio che va calcolato. Io non ho pregiudizi ideologici su niente, però queste sono cose estremamente serie, e quindi bisogna calcolare bene. Capire quali sono le fonti che ci servono per arrivare ad una indipendenza energetica”.

Il clima è rilassato. A Termoli interloquisce così con chi l’ascolta dal palco: “Grazie per essere qui, grazie anche alle balconate, fatevi un bagno anche per me vi prego, guardate le condizioni mie e quelle di Lorenzo Cesa relativamente all’abbronzatura che dimostra che quest’anno di vacanze non ne abbiamo fatte”.

(di Marcello Campo/ANSA)

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