Addio a Camilo Guevara March, il figlio del “Che”

Camilo Guevara durante l'esibizione "Che Guevara: 40 anni dopo" in Brussels, nel 2007. ANSA / EPA/MICHEL KRAKOWSKI BELGIUM OUT BELGA/KRAKOWSKI/JI

ROMA.  – Camilo Guevara March aveva 5 anni quando perse suo padre. Nonostante ciò, ne ha abbracciato le idee e la storia, portando avanti il mito del “Che” fino a ieri, quando un infarto lo ha stroncato a soli 60 anni.
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Figlio del guerrigliero e rivoluzionario Ernesto “Che” Guevara, Camilo è deceduto durante una visita nella capitale venezuelana Caracas “a seguito di una tromboembolia polmonare che ha portato all’infarto”.

Ad annunciare la sua morte al mondo è stato il presidente cubano Miguel Diaz-Canel, in un messaggio su Twitter. “Con profondo dolore diciamo addio a Camilo, figlio del Che e promotore delle sue idee in qualità di direttore del Centro Che, che conserva parte della straordinaria eredità del padre”, ha scritto il leader dell’isola. “Un abbraccio alla madre, Aleida, alla vedova e alle figlie e all’intera famiglia Guevara March”, ha aggiunto.

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Nato nel 1962, Camilo Guevara March era il secondogenito del secondo matrimonio del guerrigliero cubano-argentino. Dalla seconda moglie Aleida March, anch'essa combattente, il rivoluzionario ebbe altri tre figli: Aleida, Celia ed Ernesto.

Un nome importante, quello di Camilo, scelto dal 'Che' in omaggio a Camilo Cienfuegos, comandante cubano 'eroe' della rivoluzione che combatté al suo fianco nella Sierra Maestra della Cuba orientale. Laureato in Diritto del Lavoro, Camilo Guevara March lavorava come direttore del progetto del Centro Studi Che Guevara a L'Avana, istituzione incaricata di promuovere la conoscenza del pensiero, della vita e del lavoro del padre, figura chiave della Rivoluzione cubana.

Viaggiando in America Latina, il “Che” incontrò Fidel e Raul Castro in Messico e decise di unirsi a loro per rovesciare il dittatore cubano sostenuto dagli Stati Uniti, Fulgencio Batista. Dopo la presa del potere sull'isola, il guerrigliero tentò poi senza successo di innescare rivoluzioni simili in Congo e quindi in Bolivia, dove fu ucciso da un soldato nel 1967, all'età di 39 anni. Moriva l'uomo, nasceva il mito.

Nonostante Camilo abbia a malapena conosciuto il padre, ne ha portato avanti il testimone proteggendone l'eredità attraverso il lavoro del centro studi. A Cuba non ha avuto una grande vita pubblica, ma in alcune occasioni è intervenuto su temi come il rapporto tra l'isola e Stati Uniti, sul quale ha più volte ribadito la linea secondo cui si potrà raggiungere una normalizzazione solo se Washington rispetterà la sovranità cubana.

Il lavoro di promozione del pensiero del padre è passato anche attraverso iniziative organizzate in tutto il mondo: una di queste lo portò anche in Italia nel 2017, in occasione della mostra a Milano 'Che Guevara, tu y todos'. "È essenziale che il pubblico possa conoscere la vita di un uomo che è rimasto immortale, perché è un uomo che ha ancora molto da insegnare", disse in quell'occasione. "Se mio padre vive ancora nell'immaginario collettivo è perché, oggi come allora, le persone hanno bisogno di sostegno per continuare a combattere".

(di Stefano Intreccialagli/ANSA).

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