Arriva la fase 2: governo al lavoro per nuove misure di risparmio energetico

La vicepresidente e ministra Teresa Ribera

MADRID — Messo in cascina il primo risultato, scatta la fase 2. Dopo aver incassato l’ok del Parlamento a un primo pacchetto di misure di risparmio energetico, il governo spagnolo si è infatti già messo al lavoro per preparare nuovi provvedimenti in tal senso: la necessità segnalata è quella di mantenere la linea marcata dalle direttrici europee a riguardo, vista la possibilità che la Russia interrompa le forniture di gas all’Europa. Nel frattempo, scrive El País, alcuni dei partner parlamentari del premier Pedro Sánchez puntano a introdurre modifiche al piano approvato ieri. Mentre il Partito Popolare (PP), principale formazione dell’opposizione, continua a sostenere la necessità di misure alternative e non basate “sull’improvvisazione”.

La nuova fase di elaborazione di misure energetiche da aggiungere a quelle già in vigore — come lo spegnimento notturno di vetrine e locali pubblici inutilizzati o limiti in spazi commerciali alle temperature per evitare sprechi nell’uso di aria condizionata o riscaldamento — è iniziata stamattina. La prima tappa è consistita in un incontro tra la vicepremier e ministra della Transizione Energetica Teresa Ribera con Arturo Gonzalo Aispiri, CEO di Enagas. L’idea del governo è infatti riunirsi con diversi attori del settore per “ricavare proposte che contribuiscano a far sì che la Spagna riduca il consumo di gas”.

Da questo incontro non sono emersi dettagli nello specifico, segnala l’agenzia Efe. Ma, in precedenza, il governo aveva indicato alcune linee guida che intende seguire per rispondere all’appello di Bruxelles a tutti gli Stati membri per chiedere loro di adottare misure di risparmio. “Dobbiamo collaborare tutti, perché si tratta di un compito di tutti”, ha affermato Sánchez a fine luglio. Parole arrivate dopo che, ai microfoni della radio Cadena Ser, Ribera aveva detto: “Ai consumatori chiederemo un comportamento responsabile, ma non imporremo restrizioni al termostato nelle case”.

Mentre il governo approfondisce il discorso, alcuni dei partiti che ieri gli hanno permesso di incassare l’ok al primo decreto energetico puntano a lasciare il segno. Secondo El País, dai catalani del PDeCAT ai baschi di Bildu, diverse formazioni pianificano modifiche al testo della norma. Cambi che saranno permessi dal fatto che il Congresso ha anche approvato che il decreto venga ora discusso in sede parlamentare come progetto di legge, qundi con la possibilità di introdurre emendamenti.

Pur avendo ottenuto l’approvazione del pacchetto con un buon margine, Sánchez infatti deve comunque fare i conti con gli avvertimenti — frequenti in questa legislatura — di diversi partner parlamentari esterni al governo, pronti a porre condizioni per continuare ad appoggiare il suo governo di minoranza. “Non aspettate sempre l’ultimo momento, e non tentate la sorte, perché magari un giorno o l’altro i conti non torneranno”, è stato ad esempio il messaggio del Partito Nazionalista Basco. Rendere gratuiti gli autobus o più aiuti alle aziende sono alcune delle idee messe sul tavolo.

Chi reclama fortemente provvedimenti differenti è il PP, che ieri ha votato “no” al decreto dopo aver rimproverato Sánchez, tra altre cose, per non essersi voluto confrontare con i suoi avversari per elaborare le misure da applicare e per aver optato per soluzioni “frivole”. “Siamo disposti a collaborare con il governo per gli spagnoli, ma dall’altra parte la linea è occupata o c’è un guasto al sistema”, ha ribadito oggi la segretaria generale popolare. Gamarra ha anche annunciato che il suo partito presenterà al Congresso misure alternative come aiuti “al trasporto di passeggeri su strada”.

Tra i popolari più agguerriti contro il piano del governo, nei giorni scorsi si è posizionata la governatrice di Madrid Isabel Díaz Ayuso, il cui esecutivo ha accusato quello centrale di imporre misure “senza dialogo” e di invadere competenze regionali. Sia Ayuso, sia il partito di estrema destra Vox hanno annunciato di voler presentar ricorso alla Corte Costituzionale rispetto a questa norma. In dichiarazioni a BBC Radio riprese da Efe, Ribera ha definito “poco fortunate” prese di posizioni di Ayuso sul tema.

Redazione Madrid

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