La politica riparte dopo le ferie mentre il rinnovo del Csm rimane bloccato

Pedro Sánchez, jefe de Gobierno, y Alberto Nuñez Feijóo, presidente del Partido Popular

MADRID — Tre anni e otto mesi. È questo il periodo di tempo trascorso dalla scadenza del mandato del Consiglio Superiore della Magistratura Spagnolo. Il rinnovo di questo organismo è invocato a gran voce da più parti, Bruxelles compresa. Ma la mancanza di un accordo parlamentare tra i due principali partiti, Partito Socialista (PSOE) e Partito Popolare (PP), rende per ora impossibile effettuarlo. Intanto, i principali protagonisti della politica nazionale intraprendono la ripresa delle proprie attività dopo la (breve) sosta estiva.

Attualmente il Csm svolge le proprie funzioni ad interim da fine 2018. Tuttavia, in questa modalità diverse delle proprie funzioni fondamentali sono interdette.

Ecco allora che, come sostenuto in recenti editoriali di diversi media spagnoli, a detta di molti osservatori il rinnovo dell’organo di controllo dei giudici si fa impellente. Attualmente, sottolinea El Mundo, non pare tuttavia essere in vista un prossimo sblocco della situazione.

A dare origine allo stallo, ricorda El País, fu la filtrazione di messaggi di Whatsapp risalenti al 2018 in cui l’allora portavoce popolare al Senato, Ignacio Cosidó, affermava che un accordo appena raggiunto tra PSOE e PP per rinnovare il Csm comportava importanti vantaggi politici in favore della propria formazione. Tale situazione provocò una bufera che fece naufragare quel patto.

Da allora, tra accuse incrociate e cambiamenti dei requisiti richiesti per trovare una nuova intesa (soprattutto da parte del PP), tutti i tentativi annunciati di arrivare a un punto d’incontro sono sinora falliti.

In tal senso, neanche l’avvicendamento al vertice dei popolari tra l’attuale leader Alberto Feijóo e il suo predecessore Pablo Casado ha portato i suoi frutti, nonostante qualche dichiarazione d’intenti che faceva subodorare qualche possibile novità.

Negli ultimi giorni, inoltre, proprio il partito di centrodestra si è trovato al centro di nuove polemiche: El País ha infatti svelato che i due partiti, quando alla leadership del PP c’era Casado, avevano firmato un patto segreto per il rinnovo del Csm, un’intesa poi non riconosciuta dall’attuale direzione popolare. Quest’ultima ha inizialmente negato di esserne a conoscenza, salvo poi riconoscere il contrario, ma aggiungendo di non essere disposta ad avvallarlo.

“Sono più di 1.350 giorni di stallo istituzionale e blocco della Costituzione”, ha incalzato oggi Pilar Alegría, ministra dell’Istruzione e portavoce socialista, “che paura ha il Partito Popolare a rispettare la Costituzione?”. Da parte sua, il PP spesso accusa i socialisti di non essere affidabili nelle trattative su temi come questo.

Redazione Madrid

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