Cinque anni dagli attentati di Barcellona, omaggio alle vittime tra polemiche

MADRID — È stato il momento del raccoglimento e del ricordo, per non dimenticare un episodio drammatico. Anche se non sono mancate polemiche di matrice ideologica. In mattinata, a Barcellona si è tenuto un atto istituzionale di omaggio alle vittime degli attentati terroristici della Rambla e di Cambrils del 17 agosto 2017, a causa dei quali 16 persone persero la vita e oltre 100 risultarono ferite. I cori e i fischi di manifestanti secessionisti, convinti che lo Stato abbia nascosto “la verità” su quegli attacchi, hanno tuttavia suscitato malessere tra rappresentanti delle vittime.

Già la vigilia del quinto anniversario degli attentati era stato caratterizzato da un acceso dibattito, legato alle denunce di abbandono amministrativo avanzate da alcune vittime degli attentati. Una recente sentenza del tribunale dell’Audiencia Nacional — ha sottolineato la stampa iberica — riconosce infatti che oltre 350 persone sono state colpite da conseguenze fisiche o psicologiche leggate a quegli attacchi. Per il momento, solo una parte di queste vittime è stata però ufficialmente riconosciuta come tale, anche per il fatto che l’iter giudiziario sugli attentati non si è ancora concluso.

Alcuni manifestanti hanno poi messo in scena una protesta proprio nel corso dell’atto istituzionale di stamattina, tenutosi presso il ‘mosaico de Miró’ sulla Rambla. Gridando espressioni come “Vogliamo la verità”, qualcuno ha anche interrotto il minuto di silenzio in onore delle vittime. Si sono sentiti fischi rivolti a esponenti politici presenti (compresa la sindaca di Barcellona Ada Colau).

Da molto tempo, le circostanze in cui sono avvenuti gli attentati di Barcellona e Cambrils sono oggetto di dibattiti alimentati anche, in certi casi, da teorie della cospirazione non confermate.

Secondo le indagini ufficiali, il pomeriggio del 17 agosto 2017 un uomo irruppe alla guida di un furgone sulla Rambla centrale di Barcellona, investendo decine di persone prima di darsi alla fuga su un’auto rubata. La sera stessa, altri cinque terroristi appartenenti alla medesima cellula jihadista tentarono un’azione simile a bordo di un’auto sul lungomare di Cambrils.

I sei autori materiali degli attacchi furono uccisi dalla polizia, mentre altri tre terroristi sono stati successivamente condannati come membri dello stesso gruppo criminale.

Le proteste secessioniste andate in scena stamattina hanno provocato reazioni indignate da parte di alcuni rappresentanti delle vittime degli attacchi.

“Quanto avvenuto è davvero poco edificante”, ha affermato per esempio José Vargas, presidente dell’Associazione Catalana di Vittime di Gruppi Terroristici, in un’intervista concessa alla televisione pubblica spagnola Tve. “Questi atti non devono essere strumentalizzati politicamente”.

Anche la stessa Colau ha reagito indignata. “Quanto successo costituisce una grave mancanza di rispetto”, ha dichiarato alla stampa locale. Il partito indipendentista Junts per Catalunya, da parte sua, ha preso le distanze dalla manifestazione odierna con un messaggio pubblicato su Twitter.

In mattinata, il premier Pedro Sánchez ha dedicato alcune parole alle vittime degli attentati del 2017 sullo stesso social: “Nell’agosto 2017, Barcellona e Cambrils hanno subito odio e terrore nelle loro strade. Cinque anni dopo, ricordiamo le vittime di questi attacchi con l’obiettivo di continuare a costruire un futuro di pace. Continuiamo ad avanzare uniti per la libertà e la convivenza”, ha scritto in castigliano e in catalano.

Redazione Madrid