Europei nuoto: Martinenghi guida Italia, SuperGreg argento

Margherita Panziera. (ANSA)

ROMA.  – É un’Italia inarrestabile agli Europei di nuoto. Cambiano le discipline, gli atleti e gli avversari, ma il comun denominatore resta sempre lo stesso: le medaglie degli azzurri. Al sesto giorno di gare al Foro Italico sono già 45, di cui 18 ori, gli ultimi 3 vinti oggi.

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Sarebbero potuti essere 19, ma per Gregorio Paletrinieri nei 1500 sl è arrivato l'argento dietro l'ucraino Romanchuk. "Ho la percezione di aver deluso il pubblico, ma io oggi non sono deluso da me stesso. Ero morto, finito. Ho dato tutto" ha detto uscendo dalla vasca il capitano azzurro che mantiene comunque in piedi il suo obiettivo: andare a podio in tutte e cinque le gare alle quali parteciperà. E per ora il borsino dice: oro negli 800 sl, argento nei 1500 e tutto in attesa delle prove nelle acque libere, posticipate oggi di un giorno per via del maltempo che sta colpendo Ostia. Una notizia che strappa un sorriso a Greg. "Meglio così, mi servirà per riposare. É abbastanza normale avere alti e bassi ma oggi credevo di stare meglio".

Paltrinieri non toglie comunque i meriti al suo avversario, in lacrime durante la premiazione con tutto lo stadio che applaude all'inno ucraino. "É andato fortissimo, per un momento ho pensato anche che battesse il record europeo – ha continuato  –  Con il mio allenatore avevamo stabilito alcune cose, ma devo dire che non me ne è venuta nemmeno uno". Palpabile dunque l'amarezza, addolcita comunque dall'argento vinto e dal pubblico (sold out lo stadio del nuoto) che ha tifato dalla prima all'ultima bracciata.

Lo stesso pubblico che ha trascinato invece Margherita Panziera e Nicolò Martinenghi, rispettivamente oro nei 100 dorso e nei 50 rana. Per una disciplina, quest’ultima, che trova un solo padrone da inizio Europei: l’Italia. Nel pomeriggio è arrivata la terza doppietta e i tifosi presenti si lasciano andare ad hole e a cori “mundial”.

Abbattuta quindi anche la stanchezza di cui ieri parlava Martinenghi che trascina con sé Simone Cerasuolo alla medaglia d’argento.  “Questa volta mi sono superato – commenta Tete – Ieri non pensavo di poter andare così forte. Credo di aver nuotato una delle gare migliori di sempre”. E lo stesso avrà pensato Margherita Panziera, incredula all’arrivo nei 100 dorso, dopo esser passata sesta ai cinquanta. Un oro storico perché, dopo essersi confermata campionessa nei 200 dorso per la terza volta consecutiva, sale sul gradino più alto del podio anche nei 100 per la prima volta nella specialità.

“Non avevo realizzato subito di aver vinto; l’ho intuito dal boato della folla. Ero partita per questo 100 con la massima tranquillità, senza grosse pretese, se non di divertirmi e nuotare bene come in semifinale – dice Panziera – Sono sorpresa dal tempo: non andavo così forte da tanto tempo”.

La festa azzurra, però, non finisce mai con i bronzi di Alberto Razzetti nei 200 farfalla dopo esser stato il primo oro degli Europei nei 400 misti.  Stesso metallo per la 4×200 sl mista, mentre continua a sorprendere anche oggi l’Italtuffi che piazza la doppietta con  Elena Bertocchi e Chiara Pellacani, come quindici mesi fa in terra magiara, prendendosi l’oro e il bronzo dal trampolino da un metro. Poco prima c’era stato anche un altro bronzo, questa volta nel sincro misto con Eduard Timbretti Gugiu e Sarah Jodoin di Maria.

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