Atletica, Europei: aspettando Jacobs, l’Italia torna a sognare

Lamont Marcell Jacobs in una foto d'archivio.
Lamont Marcell Jacobs in una foto d'archivio. EPA/Adam Warzawa POLAND OUT

MONACO DI BAVIERA. – Reduce dai Mondiali di Eugene in cui gli uomini d’oro Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi, alle prese con problemi fisici, non hanno reso secondo il loro blasone, l’atletica italiana si presenta agli Europei di Monaco decisa a tornare quella dei Giochi di Tokyo, ovvero vincente.

Si comincia oggi con le gare che assegneranno le medaglie della maratona (sette italiani in gara, cinque uomini e due donne, lungo i quattro giri del circuito nel cuore della città con partenza e arrivo a Odeonsplatz) mentre sulla pista su cui, nei 200, Pietro Mennea conquistò 50 anni fa la sua prima medaglia olimpica ci saranno subito gli specialisti dei 100 metri.

Ma non Marcell Jacobs, esentato dalle batterie in virtù del suo ranking, ovvero il piazzamento tra i primi dodici delle liste stagionali. Così l’olimpionico, che sembra essere tornato in salute (il suo coach Paolo Camossi si mostra fiducioso) entrerà pista direttamente martedì 16, nelle semifinali che avranno inizio alle 20.05, mentre la finale, sempre martedì, la finale è in programma alle 22.15.

Chi invece ha bissato in Oregon l’oro olimpico è stato il marciatore Massimo Stano, sebbene sui 35 km e non sui 20. A Monaco tornerà sulla distanza preferita e rimarrà il favorito numero uno. Ma, volendo accreditare le previsioni più ottimistiche, tra i 98 azzurri che faranno parte della spedizione in Baviera c’è parecchia gente potenzialmente da podio, oltre a Jacobs e Tamberi se avranno ritrovato la giusta condizione.

Quindi occhio a Filippo Tortu nei 200, Yeman Crippa nei 10.000, Abdelwahed Ahmed e Osama Zoghlami nelle siepi, Andrea Dallavalle ed Emmanuel Ihemeje nel triplo, Nick Ponzio nel peso (per lui domani ci sono le qualificazioni), la staffetta 4X100, Elena Vallortigara nell’alto donne, Daisy Osakue nel disco e Gaia Sabbatini nei 1500.

Intanto cominciano subito in tanti, visto che a Ferragosto, fra strada, campo e pista, gli italiani in gara saranno 29. Italiani a parte, di carne al fuoco ce ne sarà molta, con fuoriclasse che saranno protagonisti annunciati, primo fra tutti il recordman dell’asta Armand Duplantis, ma anche, fra ostacoli e mezzofondo, il duo norvegese Karsten Warholm-Jakob Ingebrigtsen.

Il primo però dovrà dimostrare di aver superato i postumi di un infortunio al tendine del ginocchio, mentre il secondo punterà a ripetere la doppietta 1500-5000 di quattro anni fa. A favorirlo il fatto che il britannico Jake Wightman, il quale lo ha battuto a Eugene sulla distanza più breve, agli Europei ha scelto di misurarsi sugli 800.

Spettacolo assicurato anche nello sprint femminile, al netto del recupero delle condizioni fisiche di Dina Asher-Smith, oro uscente sui 100 e sui 200 metri, la coppia di favorite è costituita dalla britannica e dall’elvetica Mujinga Kambundji, già capace di sorprendere sui 60 metri al Mondiale indoor. Occhio anche alla polacca Ewa Swoboda, che a Monaco cerca una medaglia che, per la Polonia, manca dai tempi di Irena Szewinska-Kirszenstein. Molto quotata anche l’altra britannica Daryll Neita.

Proprio a Monaco, venti anni fa, l’unica medaglia azzurra con il bronzo di Manuela Levorato. Italia con Zaynab Dosso alla ricerca di un posto in finale. Sempre sull’asse della Asher-Smith (se al top) e della Kambundji anche i 200. In ogni caso sarà di nuovo grande atletica.

(di Alessandro Castellani/ANSA)