Sicurezza lavoro: irregolare 62% aziende controllate

Il presidio dei sindacati di base contro le morti sul lavoro dopo la tragedia di via Genova davanti all'Ispettorato del Lavoro,
Presidio dei sindacati di base contro le morti sul lavoro davanti all'Ispettorato del Lavoro, Archivio.. ANSA/JESSICA PASQUALON

ROMA. – Nel 2021 il personale dell’Ispettorato nazionale del lavoro (Inl) ha passato al setaccio il tessuto produttivo, effettuando poco meno di 63.000 verifiche da cui è emerso che il 62% delle aziende presentaba irregolarità, soprattutto nell’edilizia e dei servizi.

La percentuale sale al 69% considerando i controlli effettuati insieme agli ispettori di Inps e Inail (84.679).

L’azione di monitoraggio, in particolare, ha permesso di assicurare a 60.000 “riders” di società che gestiscono le consegne a domicilio, a Milano, le tutele previste per i subordinati “sotto il profilo retributivo, previdenziale e di salute e sicurezza”.

È quanto si legge nella Relazione sull’attività dell’Ispettorato al 31 dicembre scorso, che “sta assumendo 2.580 persone, su un organico attuale di circa 4.020 dipendenti, registrando un incremento pari al 65%”, rispetto alle unità in servizio. Il complesso della forza lavoro sotto lo “scudo” dell’Inl (151.742 soggetti) include, oltre ai 59.362 individui assistiti a seguito di illeciti contestati, anche quelli protetti mediante l’adozione di provvedimenti quali “la diffida accertativa (12.720), la disposizione (74.705), o l’esito positivo di conciliazioni monocratiche (4.955)”.

La quota degli occupati “in nero” rappresenta circa il 26% (15.150) dei 59.362 irregolari tutelati dall’Inl ed è stata rilevata nel 39% delle 39.052 ispezioni in aziende in cui sono state riscontrate anomalie; nel Nord-Est della Penisola si registra il tasso massimo di irregolarità di oltre il 70%, che scende al 61,48% circa nel Nord-Ovest, a quasi il 60% al Centro e al Sud (percentuali che attestano la maggior concentrazione di occupati, a livello territoriale).

Ma quali sono i settori con più illeciti? L’edilizia e il terziario, con punte di criticità nei segmenti dell’alloggio e della ristorazione, nel trasporto e nel magazzinaggio, “ma soprattutto nei servizi a supporto delle imprese, dove – si tiene a precisare – gli indici di irregolarità sono riconducibili, in primo luogo, ad esternalizzazioni e interposizioni illecite”. È possibile constatare, commenta il direttore dell’Inl Bruno Giordano, “la diminuzione del sommerso dell’8%, con l’aumento dell’attività ispettiva. Meno lavoro nero”, scandisce, significa “meno concorrenza sleale”.

Infine, il ministro del Lavoro Andrea Orlando evidenzia come, “anche in queste ore”, gli ispettori siano all’opera “negli ambiti più coinvolti della stagione turistica e agricola”, dove stanno affiorando “situazioni di grave illegalità e violazioni, che mettono a repentaglio la sicurezza dei lavoratori”.

(di Simona D’Alessio/ANSA).