Naufragio nell’Egeo, 50 migranti dispersi in mare

Salvataggio di migranti durante l'operazione " Mare Nostrum" in Italia. Archivio. ANSA/GIUSEPPE LAMI

ROMA. – Li cercano ancora ma le speranze di ritrovarli si affievoliscono ogni minuto che passa, in un tragico copione visto ormai troppe volte: sarebbero una cinquantina, stavolta, i migranti inghiottiti dal mar Egeo nell’ennesimo naufragio, mentre proseguono gli sbarchi in Italia e il tema delle migrazioni è ormai entrato a gamba tesa nel dibattito elettorale.

Sulla barca salpata da Antalya, in Turchia, e diretta in Italia, c’era un’ottantina di persone. Si è capovolta e affondata ieri sera al largo dell’isola greca di Karpathos. Alle prime ore del mattino i primi soccorsi, su un mare sferzato dal vento. I soccorritori sono riusciti a trarre in salvo 29 persone. “Secondo le dichiarazioni delle 29 persone soccorse, sulla barca c’erano 80 persone, quindi i dispersi sono almeno 50”, ha detto un funzionario della guardia costiera greca all’Afp. I migranti soccorsi erano afghani, iraniani e iracheni, ha detto un altro funzionario. Molti di loro erano senza giubbotto di salvataggio.

Nelle stesse ore 6 persone, tre donne e tre bambini, sono morti in un naufragio al largo della Tunisia. Una ventina di migranti si sono salvati, e si cercano eventuali dispersi.

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La traversata di poche miglia nautiche tra la costa turca e le isole greche nel Mar Egeo è costata la vita a molti migranti ed esuli che cercano di raggiungere l'Europa a bordo di imbarcazioni di fortuna per fuggire da guerre e miseria. L'anno scorso le partenze erano diminuite, ma negli ultimi mesi sono riprese alla grande. Secondo i dati dell'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim), dal gennaio 2022 sono morte 64 persone nel Mediterraneo orientale, 111 nel 2021.

L'ultimo naufragio nel Mar Egeo è avvenuto il 19 giugno, quando otto persone sono morte al largo dell'isola di Mykonos e 108 sono state salvate dalla guardia costiera greca. Atene accusa Ankara di aver chiuso un occhio sui trafficanti e di aver permesso ai migranti di arrivare in Grecia in violazione di un accordo del marzo 2016 che prevedeva uno sforzo da parte della Turchia per limitare l'immigrazione dal suo territorio in cambio di aiuti finanziari europei. La Turchia ha però sempre negato le accuse.

In Italia, intanto, a Lampedusa si sono contati tre sbarchi e altrettanti ieri. A Roccella Ionica sono arrivati 59 migranti nel terzo sbarco negli ultimi sei giorni. E mentre Matteo Salvini torna a gridare all'emergenza e Giorgia Meloni invoca il blocco navale davanti alla Libia, stanno per iniziare, a giorni, i ricollocamenti di migranti dall'Italia alla Germania e alla Francia, in base alle intese strette tra i due governi all'interno di nuovo meccanismo di solidarietà messo a punto dall'Unione Europea.

Proprio nei giorni scorsi la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese ha espresso soddisfazione per "i primi passi concreti" dell'accordo dello scorso 10 giugno, che prevede il ricollocamento annuo di circa 10 mila migranti, individuati principalmente tra le persone salvate in mare nel Mediterraneo centrale e lungo la rotta atlantica occidentale e poi sbarcate negli Stati membri di primo ingresso dell'Unione.

Francia e Germania hanno messo a disposizione le maggiori quote (rispettivamente 3.500 e 3.000 persone) tra i 21 Paesi che hanno condiviso la Dichiarazione politica.

(di Domitilla Conte/ANSA).

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