Mirko Casadei: “Ballare vuol dire allegria”

Mirko Casadei intervistato dal nostro corrispondente Emilio Buttaro.
Mirko Casadei intervistato dal nostro corrispondente Emilio Buttaro.

Nel cuore della Romagna e non solo, Casadei è una regola. Così nei giorni scorsi al Grand Hotel di Rimini durante il salotto culturale “La Terrazza della Dolce Vita” ideato da Simona Ventura e Giovanni Terzi si è parlato di “liscio”. Particolarmente apprezzata la presenza di Mirko Casadei figlio del grande Raoul che ha strappato sorrisi, applausi e qualche lacrima ai presenti. Non poteva mancare poi la parte musicale con il liscio e persino un duetto e un giro di valzer con la padrona di casa Simona Ventura.

Mirko sta portando avanti alla grande la tradizione di famiglia ed al nostro giornale ha spiegato: “Raoul aveva questo ottimismo, questa allegria e passione per la vita che mi trasmetteva tutti i giorni così come accade ancora oggi. Più che il ricordo di un singolo momento è il ricordo di una persona sempre con grande entusiasmo. Anche io oggi vado avanti con questa grande carica che mi ha trasmesso”.

Ma la parola “liscio” è davvero un’invenzione di Raoul? “Assolutamente sì, prima di lui la musica romagnola si chiamava folk romagnolo. Poi Raoul a un certo momento negli anni ’70 durante una serata di grande successo con le coppiette che si baciavano in una bellissima atmosfera disse: ‘Va tutto bene, vai col liscio’ e da lì i titoli sui giornali ‘Casadei lancia il liscio’. Diventò così il genere musicale coniato da Raoul che nel tempo è entrato a far parte del vocabolario della lingua italiana”.

Ma il successo della famiglia Casadei è andato ben oltre i confini nazionali. “Mio padre aveva la sua America in Italia ed aveva anche un po’ paura di volare ma era riuscito ad andare oltre frontiera con le sue canzoni. Poi quando sono entrato io nell’orchestra nei primi anni 2000 ho iniziato a girare il mondo dal Brasile all’Argentina, passando per Cuba, il Canada, l’Australia e ancora New York e tutte le capitali europee. Rappresentiamo in qualche modo il folk italiano e soprattutto il ballo italiano perché il liscio è a tutti gli effetti il ballo di casa nostra più diffuso. Continuiamo così a portare in giro per il mondo questa musica di appartenenza nostra romagnola che però fa ballare tutti quanti”.

Mirko che di recente ha raccontato Raoul in un bel libro dl titolo “Il figlio del re” scritto insieme al cantautore Zibba ha voluto chiudere con una raccomandazione: “Balliamo sempre e che questa sia la nostra rivoluzione, perché ballo vuol dire allegria e perché nella vita c’è bisogno di ritagliarsi sempre un momento di spensieratezza e di divertimento”.

Testo e Video Intervista di Emilio Buttaro