Elezioni: rimodulazione collegi e candidature, ora il Pd vuole correre

Il segretario del Pd Enrico Letta a Marcinelle per la commemorazione del 66esimo anniversario della tragedia che, l'8 agosto 1956, costò la vita a 262 minatori, dei quali 136 italiani, 8 agosto 2022.
Il segretario del Pd Enrico Letta a Marcinelle per la commemorazione del 66esimo anniversario della tragedia che, l'8 agosto 1956, costò la vita a 262 minatori, dei quali 136 italiani, 8 agosto 2022. ANSA (NPK)

ROMA. – Enrico Letta, dopo l’addio di Azione, è determinato a recuperare il tempo perduto. Così, da Marcinelle – il luogo della tragedia che nel 1956 costò la vita a 262 minatori, di cui 136 italiani – fa partire la campagna elettorale: una maratona da disputare sui territori che avrà come mantra la scelta tra il centrosinistra da una parte e le destre, con Giorgia Meloni premier, dall’altra.

A livello pratico, lo strappo di Carlo Calenda potrebbe avere come conseguenza il venir meno del veto a candidare negli uninominali i leader delle forze politiche inizialmente considerati divisivi, come Luigi Di Maio, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. Ma, su questo, ancora non sono state prese decisioni. E ci sarà la necessità di rimodulare quel 24% di collegi previsti per la federazione Azione-Più Europa.

Ma il clima è disteso e un primo confronto potrebbe essere intavolato con il partito di Benedetto Della Vedova, dopo che la direzione avrà ufficializzato la scelta di rimanere al fianco del Pd. La rotta è tracciata: “Riconosciamo e confermiamo l’importanza dei contenuti” dell’accordo col Pd, ha detto il presidente di Più Europa Riccardo Magi. Ed Emma Bonino è sulla stessa linea: “A me sembra che Letta abbia rispettato il patto, dal momento che era noto a tutti che aveva intese anche con Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli, Luigi Di Maio e Bruno Tabacci”.

Il grande obiettivo di Enrico Letta di costruire il campo più largo possibile, per contrastare alle urne un centrodestra unito e dato come favorito nei sondaggi, esce inevitabilmente ridimensionato dal dietrofront di Calenda. I dem dovranno vedersela anche con un potenziale terzo polo che potrebbe drenare voti sia a destra, sia a sinistra. Ma, nonostante le avversità (previste e non), la determinazione è forte: “Siamo già in campagna elettorale sui territori – dicono alcuni parlamentari Pd -. Le ultime due tornate elettorali ci hanno premiati, ora bisogna mettere in campo i migliori candidati possibili, quelli più forti agli uninominali”.

Al Nazareno non nascondono il rammarico per “la lunga sfilza di menzogne” di Calenda, ma al contempo sottolineano come “a smascherarle siano stati Magi, Bonino, Della Vedova”. Ora, il mandato del partito è “non rispondere sui social” al leader di Azione per “non alimentarne” quella che viene bollata come “bulimia narcisistica”, “una nuova variante, dopo Renzi, di populismo d’élite”.

Intanto, lo schema a trazione democratica è definito: il Pd, che presenterà un simbolo con all’interno la dicitura “democratici e progressisti” (il listone dove confluiranno, tra gli altri, esponenti di Psi, Demos e Articolo Uno); Verdi-Sinistra Italiana; Impegno civico di Di Maio e Tabacci; e +Europa.

Il programma, in via di definizione, avrà alcune parole d’ordine: tutela della Costituzione, diritto al lavoro, ambiente, lotta alla povertà, alle disuguaglianze e al precariato, sostegno alle famiglie e alle imprese. L’esito della battaglia elettorale si giocherà sui temi e sulla credibilità politica dei contendenti. Stefano Bonaccini punta il dito contro Carlo Calenda accusandolo, con il suo strappo, di “lasciare il campo alla destra sovranista e populista”.

Da Marcinelle, invece, il segretario dem si scaglia direttamente contro la leader di FdI: “E’ grave dividere morti di serie A e di serie B”. La miniera di carbone in Belgio, sottolineano dal Nazareno, è la testimonianza “di un Paese che si è rimesso in piedi dopo la guerra attraverso il lavoro e il sacrificio” e “la scelta di abbandonare la propria terra per una opportunità di realizzazione. La Meloni specula perfino su questo”.

(di Paola Lo Mele/ANSA)

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