Coronavirus Italia: superato il picco dei decessi, verso decremento

Innizia l'estate e turisti e romani a passeggio per Roma.
Turisti e romani a passeggio per Roma.. ANSA / ANGELO CARCONI

ROMA. – Il picco dei decessi da Covid-19 per questa ondata pandemica è stato raggiunto e, nei prossimi giorni, è atteso un decremento nel numero dei morti. Una inversione di trend attesa, sottolinea all’ANSA l’epidemiologo Cesare Cislaghi, anche se in numeri assoluti le vittime restano ancora tante: sono 113 nelle ultime 24 ore, in aumento rispetto alle 74 di ieri, secondo i dati del ministero della Salute.

Si confermano invece in calo i nuovi contagi: sono 11.976 rispetto ai 26.662 registrati ieri dal bollettino ministeriale. Il tasso di positività è al 15,8%, stabile rispetto al 16% di ieri, e sono stati eseguiti in tutto, tra antigenici e molecolari, 75.602 tamponi. Sul fronte degli ospedali, sono invece 339 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, tre in meno rispetto a ieri, mentre gli ingressi giornalieri sono 23. I ricoverati nei reparti ordinari sono 9.052, cioè 126 in più rispetto a ieri.

Gli italiani positivi al Coronavirus tornano così a scendere verso la quota un milione: sono attualmente 1.054.167, ovvero 40.789 in meno rispetto a ieri. In totale sono 21.325.402 i contagiati dall’inizio della pandemia, mentre i morti salgono a 173.249. I dimessi e i guariti sono 20.097.986 con un incremento di 52.651. L’occupazione dei posti letto ospedalieri da parte di pazienti Covid si mantiene comunque sotto il livello di soglia a livello nazionale.

Secondo la rilevazione dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) sui dati del 7 agosto, pubblicata oggi, è infatti stabile al 14%, nell’arco di 24 ore in Italia, la percentuale di posti occupati per Covid nei reparti ordinari (un anno fa era al 5%) e sono in calo ma restano ancora 6, le regioni in cui il valore supera la soglia del 15%: Umbria (37%), Calabria (29%), Liguria (24%), Sicilia (22%), Marche (18%), Emilia Romagna (16%).

Sempre a livello nazionale, è inoltre stabile al 4% – ben al di sotto della soglia di allerta fissata al 10% – la percentuale di intensive occupate da pazienti Covid (un anno fa era pari al 3%). Siamo dunque nella “fase di picco dei decessi per questa ondata” epidemica di Covid-19 e, nelle prossime settimane, dovremmo assistere ad un loro decremento”, spiega Cislaghi sottolineando come attualmente “la letalità grezza, ovvero senza correzioni per età e genere, sta decrescendo ed è di circa di 1,5 decessi ogni mille contagiati diagnosticati”.

Per una stima ancora più corretta, precisa l’esperto, “si dovrebbero considerare anche alcuni altri fattori concomitanti come l’età, il genere, la residenza e possibilmente anche le condizioni di salute dei contagiati, ma nel medio periodo questi fattori non sembra siano molto cambiati e quindi non dovrebbero influire sui trend, ma potrebbero farlo se si volessero confrontare situazioni diverse come la letalità di altre nazioni”.

La mortalità per Covid-19 in dati assoluti “resta ancora elevata – chiarisce – perché la mortalità dipende dal numero di contagi e dalla latenza tra diagnosi e decessi, che è mediamente di circa tre settimane. Quindi, poiché tre settimane fa ci trovavamo nella fase di picco dei contagi, chiaramente in questi giorni si sta assistendo anche al picco dei decessi: il picco dei contagi è stato infatti a metà luglio ed ora siamo al periodo di picco dei decessi per questa ondata rispetto al loro valore assoluto”.

Tuttavia, rileva Cislaghi, “l’aspetto positivo è che nonostante la mortalità come numero assoluto sia aumentata, la letalità come proporzione tra decessi e contagi è invece diminuita e da ora in poi – conclude – dovremmo assistere ad un calo dei decessi se non ci saranno situazioni impreviste”.

(di Manuela Correra/ANSA)