Elezioni, Sala tesse la tela: “Bene il campo largo, ma non con M5S”

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala al teatro Leonardo in occasione dell'incontro pubblico "Piazza Grande" a sostegno della candidatura a segretario del Pd di Nicola Zingaretti,
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala al teatro Leonardo in occasione dell'incontro pubblico "Piazza Grande" a sostegno della candidatura a segretario del Pd di Nicola Zingaretti, Milano, 12 gennaio 2019. ANSA / MATTEO BAZZI

MILANO. – Da sindaco di Milano, che ha intenzione di finire il suo secondo mandato appena iniziato, a leader nazionale che dà il suo contributo per tessere la tela del nuovo campo largo del centrosinistra, progressista e popolare e, secondo lui, senza il Movimento 5 Stelle. Beppe Sala è sempre più protagonista delle strategie del centrosinistra in vista delle elezioni politiche del 25 settembre. Anche se oggi, per l’ennesima volta, ha escluso “ogni candidatura” e che il suo nome sia “su qualunque lista”.

“Do una mano e non chiedo nulla per me – ha detto – perché prima di tutto faccio il sindaco di Milano”. Comunque il primo cittadino avverte il centrosinistra che questo “non è il momento dei veti” perché “se non si prova ad allargare il campo, si perde”. E la missione di Sala è proprio quella di far dialogare tutti coloro che potrebbero unirsi attorno al nuovo centrosinistra, anche chi come Luigi Di Maio e Carlo Calenda sembrano lontani anni luce.

“Non credo che le elezioni siano segnate come tanti dicono – ha sostenuto -. A mio avviso l’unico modo che ha il centrosinistra per uscirne bene è cercare di allargare il campo e il mio contributo lo sto dando da questo punto di vista”.

Ex manager (di Pirelli, Telecom, ed Expo) arrivato alla politica dopo il successo dell’esposizione universale, Sala non ha mai preso la tessera del partito Democratico e lo scorso anno ha aderito ai Verdi europei. Per due volte, però, è stato eletto in una coalizione in cui proprio il Pd era primo partito. Il suo modello è quello di un centrosinistra progressista, popolare e ambientalista e ora guarda con interesse al nuovo soggetto politico di Luigi Di Maio, Insieme per il futuro, che secondo lui può “raccogliere molte persone”.

Per questo, come ha spiegato, vuole “dare una mano per raccogliere” consensi “attorno a questa nuova lista che come tutte quelle appena nate deve costruirsi un percorso”. La lista però è di Luigi Di Maio “io non ho ruoli operativi”, ha precisato ancora Sala che, come ha sottolineato, non metterà il suo nome su simboli. Dopo la caduta del governo Draghi, nel nuovo campo largo del centrosinistra per Sala non dovrà però esserci più spazio per il Movimento 5 Stelle, nemmeno in Lombardia.

Il sindaco di Milano ha criticato infatti l’apertura arrivata dai Dem in vista delle regionali del prossimo anno. “Quando sento il capogruppo del Pd in Regione Lombardia che qui dovremmo andare con i 5 stelle la mia risposta è ‘not in my name’ – ha spiegato Sala -. E lo dico in buona fede visto che sono stato uno di quelli che per primo, anni fa, diceva che bisogna guardare ai 5 Stelle, al loro elettorato e alle loro idee. Ma dopo quello che è successo e soprattutto col posizionamento che stanno avendo – ha concluso – non credo sia possibile”.

(di Michela Nana/ANSA)

Lascia un commento