Il Senato vota il Regolamento in vista del taglio parlamentari

In primo piano una bottiglia di spumante con la scritta "Bye Bye" e una mano che sorregge un bicchiere
Senatori e deputati del M5Stelle a Montecitorio festeggiano l'approvazione per il taglio dei vitalizi 12 luglio 2018 a Roma ANSA/MASSIMO PERCOSSI

ROMA. – Nella corsa contro il tempo per approvare i provvedimenti rimasti appesi dopo la caduta del Governo Draghi il Senato ha deciso di iniziare dal nuovo Regolamento. Il via libera definitivo è atteso per domani. Così palazzo Madama, in vista delle prossime elezioni, si prepara a fronteggiare le conseguenze del taglio dei parlamentari (400 deputati invece che 630, 200 senatori dagli attuali 315) deciso nel 2020 dal referendum costituzionale.

Stop al cambio di casacche, taglio delle commissioni, declinazioni al femminile “Presidente”, Ministra”, “Senatrice” che significa parità di genere anche nelle comunicazioni istituzionali scritte. Sono queste le principali novità messe al voto domattina dopo che la riforma ha ottenuto nei giorni scorsi il consenso della Giunta per il Regolamento.

Per evitare che la Camera alta si inceppi con la diminuzione dei senatori il primo cambiamento riguarda la riduzione delle commissioni. Duecento senatori non sarebbero infatti sufficienti a garantire i lavori delle attuali 14 ridotte a 10. Per affinità di materia sono accorpate le commissioni Affari esteri e Difesa, le commissioni Ambiente e Lavori pubblici, le commissioni Industria e Agricoltura, le Commissioni Lavoro e Sanità.

Modifiche anche sulle competenze, quelle della commissione Affari costituzionali si estendono a editoria e digitalizzazione, mentre la VII si occuperà oltre che di istruzione e patrimonio culturale anche di ricerca scientifica, spettacolo e sport. Sempre per snellire il lavoro i presidenti nella nuova legislatura possono riunirsi tra loro per non sovrapporre le convocazioni, mentre i pareri della Bilancio e della Affari costituzionali riguardano solo gli emendamenti approvati.

Le nuove regole non risparmiano il Governo al quale si chiede di presentare entro 5 giorni dalla richiesta la relazione tecnica sulla quantificazione degli oneri finanziari degli emendamenti. Stretta anche sui gruppi. Ciascuno sarà composto da sette senatori invece di dieci, ad esclusione del gruppo Misto e di quello delle minoranze linguistiche che ne avranno 4.

Ogni gruppo dovrà rappresentare un partito o movimento politico che alle ultime elezioni abbia presentato candidati con lo stesso contrassegno e abbia eletto almeno un senatore. Le norme anti-transfughi per ostacolare i cambi di casacca a legislatura iniziata introducono divieti e disincentivi economici. I neo-gruppi in corso di legislatura, dovranno essere composti da almeno dieci senatori e rappresentativi di un partito o un movimento politico che nella legislatura abbia presentato alle elezioni politiche, regionali o del Parlamento europeo propri candidati e che siano stati eletti.

Chi cambia casacca decade dalla carica dell’Ufficio di presidenza, dalla carica di Questore, dalle giunte e da tutti gli organi collegiali, inoltre le risorse assegnate saranno decurtate. Per la prima volta i senatori che usciranno dal proprio gruppo o verranno espulsi possono non entrare nel Misto o in altro gruppo, garantiti per loro, però, adeguati spazi di intervento e la relativa assegnazione alle Commissioni parlamentari, ma le loro risorse sono destinati al bilancio del Senato.

(di Simonetta Dezi/ANSA)

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