Andalusia, condanne confermate per i due ex governatori Chaves e Griñán

Simpatizanti del Partito Socialista Operaio Spagnolo (PSOE) sventolano le bandiere nella sede principale del partito a Madrid, la notte di domenica scorsa. ( Angel Navarrete/Bloomberg via Getty Images)

MADRID — Sei anni di carcere in un caso, dieci di inabilitazione nell’altro. Sono le condanne inflitte dalla Corte Suprema spagnola a José Antonio Griñán e Manuel Chaves, figure storiche del socialismo andaluso ed ex governatori della regione più popolosa del Paese iberico. Una conferma di quanto già stabilito da tribunali di rango inferiore: entrambi, secondo i giudici, erano a conoscenza del sistema illegale di concessione di aiuti pubblici messo in luce negli anni con il cosiddetto ‘caso Ere’.

Uno degli scandali di corruzione più citati nel dibattito politico, scoppiato oltre 10 anni fa, somma quindi uno dei suoi capitoli conclusivi con un esito severo per il Partito Socialista, sottolinea la stampa iberica: le sentenze considerano accreditato che i due massimi dirigenti del governo andaluso nel periodo al centro delle indagini (2000-2011) fossero coinvolti nella trama corrotta. Griñán è stato condannato per prevaricazione e malversazione, mentre Chaves solo per il primo di questi due reati.

A detta del proprio legale José María Calero, la sentenza ha invece preso di sorpresa Griñán, per il quale adesso si aprono le porte del carcere. “Non mi aspettavo questa sentenza, sono molto deluso”, ha dichiarato l’avvocato alla radio Cadena Ser.  Tuttavia, a detta sua ci sono ancora speranze di poter ribaltare la situazione. “Resta sempre la possibilità di presentare ricorso alla Corte Costituzionale”.

Assieme a lui (governatore tra il 2009 e il 2013) e a Chaves (1990-2009) — entrambi detentori nel corso delle loro carriere anche di altre di cariche politiche di primo piano in governi nazionali e nel partito — sono stati condannate altre decine di ex funzionari.

“Il Partito Socialista spagnolo difende l’onestà di Manuel Chaves e Juan Antonio Griñán”, è stata la prima reazione della formazione, affidata alla neo-nominata portavoce nazionale Pilar Alegría (attuale ministra dell’Istruzione).”Ci rammarichiamo per i fatti accaduti”, ha aggiunto Alegría, “ma di essi sono responsabili solo i loro autori”.

“Né Chaves né Griñán hanno tratto beneficio di qualcosa”, ha poi sostenuto la portavoce socialista, “per cui si può dire che pagano per colpe altrui”.

Al governo del premier Pedro Sánchez, guidato proprio dai socialisti assieme ai partner di Unidas Podemos, è stato chiesto se c’è possibilità che venga concesso l’indulto a Griñán. “Non sappiamo ancora neanche le motivazioni della sentenza” (potrebbe uscire a settembre), ha risposto la portavoce dell’esecutivo Isabel Rodríguez, “per una questione di rispetto meglio non avanzare congetture”. Aggiungendo poi: “Tutte le risoluzioni giudiziarie su questo caso sinora hanno concluso che non c’è stato arricchimento personale dei presidenti Cháves e Griñán”.

Di diversa opinione Alberto Feijóo, leader del Partito Popolare (la principale formazione avversaria dei socialisti). “La giustizia ha emesso la sentenza, il Psoe deve prendere delle decisioni”, ha detto in conferenza stampa. “È un giorno triste per tutti coloro che si occupano di politica”.

“Provo sentimenti agrodolci”, è stato invece il commento a caldo dell’attuale governatore andaluso, il popolare Juanma Moreno, ai microfoni della televisione Canal Sur. “È un giorno triste perché non mi piace che l’immagine dell’Andalusia sia legata alla corruzione”, ma anche “di sollievo perché alla fine si sta facendo giustizia”.

Redazione Madrid

Lascia un commento