MADRID — Ci sarà da aspettare per un esordio elettorale di ‘Sumar’. La vicepremier spagnola Yolanda Díaz, principale promotrice di questo nuovo “movimento cittadino” di tendenza progressista, ha infatti sostanzialmente escluso una partecipazione al prossimo ciclo di elezioni regionali e municipali, previste nel 2023. “È probabile che non faremo in tempo”, ha affermato in un’intervista concessa all’emittente galiziana della radio Cadena Ser.
Come già fatto nelle settimane scorse, Díaz ha affermato che la sua priorità è “costruire un nuovo progetto di Paese per il prossimo decennio”, obiettivo a cui intende arrivare dopo un periodo di lavoro di “team settoriali e territoriali” che durerà fino a “dicembre o gennaio”. Dopo tutto ciò, verrà elaborata “una definizione completa di questo progetto”.
La tabella di marcia abbozzata dalla altresì ministra del Lavoro non dissolve del tutto le incognite sul futuro di ‘Sumar’. “Questo è un movimento cittadino, non un progetto elettorale”, ha risposto quando l’intervistatrice della Cadena Ser le ha chiesto se l’iniziativa sarà tra le opzioni votabili alle elezioni generali del prossimo anno. “Si tratta più di far sì che la gente si attivi per partecipare a riflessioni su cose concrete”, ha aggiunto, “poi si deciderà collettivamente se dovremo trasformarci in un progetto elettorale”.
Nell’atto pubblico di presentazione di ‘Sumar’, tenutosi l’8 luglio a Madrid, Díaz aveva dato ampio spazio ad esponenti della “società civile”.
Tra le rivendicazioni espresse dagli invitati, ci sono state quelle di favorire politiche come “proteggere” la sanità e l’educazione pubbliche, “lottare” contro la crisi climatica, dare risposte ai ritmi di lavoro “asfissianti” imposte da multinazionali che giganteggiano nel mercato d’oggigiorno, dare voce a chi si occupa di “prendersi cura di altre persone” o garantire “giustizia sociale” anche a chi arriva da fuori.
Redazione Madrid
