Tour: vince Laporte, c’è gloria anche per la Francia

Christophe Laporte. (ANSA)

CAHORS. – E al terzultimo tentativo, la 19/a tappa di questo Tour che si conclude domenica, la Francia è riuscita a cogliere un successo nella grande corsa di casa.

Ci è riuscita grazie a un corridore della squadra che sta dominando la Grande Boucle di quest’anno, la Jumbo Visma della maglia gialla Jonas Vingegaard di cui fa parte anche Christophe Laporte, che si è imposto partendo in contropiede all’ultimo chilometro e “bruciando” il gruppo di appena un secondo, con il belga Jasper Philipsen e Alberto Dainese che si sono dovuti accontentare rispettivamente del secondo e terzo posto.

Quinto si è piazzato Tadej Pogacar, che grazie all’abbuono ha ora un ritardo di 3’21” in classifica da Vingegaard alla vigilia di una cronometro individuale, di 40,7 km da Lacapelle-Marival a Rocamadour, che sulla carta sembra più congeniale al danese che allo sloveno. Questi, per rifarsi della delusione del mancato terzo successo consecutivo al Tour, cercherà gloria alla Vuelta (19 agosto-11 settembre) e al Mondiale in Australia.

E in ogni caso, pur non salendo sul gradino più alto, in Francia il fuoriclasse sloveno ha fatto molto bene, tenendo conto che, prima del via e poi strada facendo ha perso compagni preziosi come Laengen e Bennett, fermati dal Covid prima della partenza, e Soler e Majka che tra bronchiti e infortuni si sono dovuti ritirare durante il giro.

Tutto contrario della Jumbo Visma, basti pensare a quanto ha fatto un campione come Wout Van Aert, reinventatosi gregario ieri per provare, in ogni modo, a lanciare Pogacar, oggi ha svolto un gran lavoro negli ultimi dieci chilometri per proteggere la maglia gialla e tenere sotto controllo la fuga di Fred Wright, Alexis Gougeard e Jasper Stuyven, ripresi all’ultimo chilometro da Christophe Laporte che poi li ha saltati lanciandosi verso il successo.

“Ho vinto una tappa del Tour, realizzando un sogno che avevo fin da bambino – il commento di Laporte -. Oggi la squadra mi ha dato fiducia, a due chilometri dalla fine ho capito che stavamo per riprendere i fuggitivi e quindi sono partito. Quando mi sono voltato e ho visto il buco dietro di me, ho capito che era il momento di andare a tutta. La squadra è stata eccezionale, è stato Van Aert a dirmi che oggi avrebbe potuto essere la mia giornata e a quel punto non potevo deluderlo”. E non poteva nemmeno deludere i suoi connazionali, finalmente anche la Francia ha lasciato un segno in questo Tour.

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