Italia fa scorta di mais e di grano per il pane

Un campo di grano
Un campo di grano

ROMA. – Oltre 50 Paesi in carestia, e in attesa delle derrate cerealicole finora ferme nei porti del Mar Nero, guardano con speranza all’intesa sottoscritta oggi separatamente da Ucraina e Russia con la Turchia e l’Onu.

Ma, oltre alla Ue, anche l’Italia coglie questo segnale di apertura che potrebbe portare nei nostri silos, secondo una stima Coldiretti- Filiera Italia,  quasi 1,2 miliardi di chili di mais per l’alimentazione animale, grano tenero per la panificazione e olio di girasole made in Ucraine.

Nella giornata delle trattative finali, a Istanbul, i listini cerealicoli sono in altalena ma tendenti a ritrovare i prezzi precedenti all’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione russa.

Il grano duro è stato scambiato in giornata a 836,5 dollari per ogni singola unità contrattuale da 5mila staia, con un calo del 2,87%, mentre quello tenero a 778,75 dollari con un calo del 3,41%.

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Sollievo si registra negli stabilimenti dell'industria alimentare italiana. "Questo accordo – commenta il presidente di Federalimentare Ivano Vacondio – era quello di cui avevamo bisogno non solo da un punto di vista economico per il nostro Paese, che è costretto a importare il 50% dei cereali di cui necessita, ma soprattutto – sottolinea – per la sicurezza alimentare di Paesi come quelli nord africani e del bacino del Mediterraneo. Adesso aspettiamo di conoscere i particolari dell'accordo".

L'Ucraina, sottolinea la Coldiretti, nonostante il calo dei raccolti "resta uno dei principali produttori e rappresenta il 10% del commercio mondiale di frumento tenero destinato alla panificazione ma anche il 15% del mais per gli allevamenti".

Inoltre per l'Italia, continua Coldiretti, "è il nostro secondo fornitore di mais con una quota di poco superiore al 13% (785 milioni di chili), ma garantisce anche il 3% dell'import nazionale di grano (122 milioni di chili) senza dimenticare gli arrivi di ben 260 milioni di chili di olio di girasole".

Con la ripresa delle esportazioni via mare dell'Ucraina, osserva il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, "circa 20 milioni di tonnellate di grano potranno essere collocate sui mercati internazionali". "Adesso – aggiunge – valuteremo gli effetti dell'intesa sul mercato, anche alla luce della flessione che le produzioni hanno subito e subiranno a causa della siccità".

Intanto in Italia "i prezzi alimentari stanno raggiungendo picchi mai visti prima" evidenzia Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia, che chiede "una strategia coordinata e globale affinché venga garantita a tutti, a cominciare dai più deboli, la food security". Giansanti, "circa 20 milioni di tonnellate di grano potranno essere collocate sui mercati internazionali". "Adesso – aggiunge – valuteremo gli effetti dell'intesa sul mercato, anche alla luce della flessione che le produzioni hanno subito e subiranno a causa della siccità".

Intanto in Italia "i prezzi alimentari stanno raggiungendo picchi mai visti prima" evidenzia Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia, che chiede "una strategia coordinata e globale affinché venga garantita a tutti, a cominciare dai più deboli, la food security".

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