Expo 2030 ‘verde e sostenibile’, la candidatura va avanti

Logo della candidatura di Roma a Expo 2030.
Logo della candidatura di Roma a Expo 2030.

ROMA. – Avere un governo nazionale è importante ma la candidatura di Roma per aggiudicarsi l’Expo 2030 è forte e soprattutto non verrà destabilizzata dalla crisi e dalle dimissioni di Mario Draghi. Ne è certo l’ambasciatore Giampiero Massolo, presidente del Comitato promotore: “Avere un governo è importantissimo perché la percezione” che si dà “deve essere quella che non sia un’iniziativa locale ma di tutto il Paese, anche delle autorità nazionali”, ha detto a margine del tavolo istituzionale degli Stati Generali presentati oggi in Campidoglio.

L’ambasciatore ha però sottolineato che le “istituzioni sono forti a prescindere da chi le incarna” ricordando che anche Expo a Milano “ha vissuto una cosa simile, con un avvicendamento istituzionale”. Quale che sia la natura e il colore della squadra di governo la candidatura è “un’occasione unificante e importante”, un messaggio questo ribadito in sala della Protomoteca anche dal sindaco Roberto Gualtieri che ha promesso un “Expo verde e sostenibile”.

Per il primo cittadino l’Expo non è un argomento da contesa politica, spiegando che la tornata elettorale anticipata non creerà nessun tipo di problematiche: “È evidente che oggi siamo colpiti dalla vicenda politica, un presidente del consiglio che ha fatto un lavoro straordinario – ha detto – ma si vota nel novembre del 2023, le elezioni ci sarebbero state comunque e i governi sarebbero cambiati”, ha spiegato Gualtieri.

“Il Governo resta in carica per gli affari correnti e faremo rientrare Expo tra gli affari correnti, poi c’è l’impegno del Governo Draghi, della struttura degli Esteri”, ha assicurato anche il sottosegretario agli Esteri, segretario di + Europa, Benedetto Della Vedova. Quindi il governo nazionale c’è, e comunque non è un problema per la candidatura romana. L’esposizione internazionale della Capitale sarà un’occasione fondamentale per rigenerare un’are di Roma, quella di Tor Vergata, segnata da forti lacerazioni e abbandonata da tempo. Una Expo che inoltre sarà all’insegna del verde e della sostenibilità.

“L’Expo sarà interamente circolare e integralmente carbon neutral”, ha annunciato il sindaco. I dettagli verranno rivelati il 7 settembre ma il primo cittadino ha già svelato quale sarà il gol del progetto. “Non sarà l’Expo del cemento ma del verde” ha detto Gualtieri annunciando che verrà costruita “una grande centrale green” che alimenterà Expo e rimarrà al quartiere. Quella della Capitale sarà l’Esposizione della sostenibilità e “oltre alla comunità energetica” e ai padiglioni che “potranno essere riutilizzati”, Gualtieri ha specificato che partirà un tappeto di connessione su ferro, con una via metropolitana, ma anche un grande corridoio di mobilità verde.

Un “grande cammino” green che “attraverserà i Fori, l’Appia antica, gli acquedotti fino all’area Expo, per una esposizione che non avrà in quell’area solo la sua vetrina, ma la possibilità di riqualificare un intero quadrante” Il Comune si è anche assicurato di fare una giusta ‘scaletta’ di lavori: da qui “alla fine del 2024 avremo rifatto il 90-95% degli 8 mila chilometri” di viabilità primaria e “una fetta molto larga” della viabilità secondaria”, ha ricordato Gualtieri assicurando che il Campidoglio con il comitato “ha costruito una tabella di marcia che tiene conto della visita degli ispettori del Bie”.

Insomma, ora spetta al Bureau International des Expositions, dare la propria valutazione ma intanto Gualtieri è certo che il progetto Expo della Capitale, sostenibile e partecipato, convincerà tutti: “Roma si aggiudicherà Expo al primo turno”.

(di Giulia Marrazzo/ANSA)

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