Sfida tra Sunak e Truss per Downing Street

Rishi Sunak e Liz Truss. (ANSA)

LONDRA.  – Le previsioni politiche questa svolta sono state rispettate. É tra l’ex Cancelliere dello Scacchiere Rishi Sunak e la ministra degli Esteri Liz Truss la sfida a due per succedere a Boris Johnson come leader Tory e futuro premier britannico.

A stabilirlo è stato il quinto e ultimo scrutinio condotto oggi fra i deputati del partito di maggioranza con l’eliminazione dell’ex ministra della Difesa Penny Mordaunt, una outsider presa di mira da una campagna di stampa come se fosse una sorta di intrusa, superata da Truss al secondo posto dietro l’ex ministro del Tesoro, che ha mantenuto la prima posizione.

La responsabile del Foreign Office ha faticato fino all’ultimo voto per staccare il biglietto necessario per andaré al confronto finale con Sunak, dato sempre per favorito, che resta la figura da battere per il suo ampio consenso. Ha conquistato ben 137 voti nell’ultimo ballot, contro i 113 di Truss e i 105 di Mordaunt. Se non ci sono stati colpi di scena lungo questo percorso, che ha visto la rinuncia a candidarsi del rispettato ministro della Difesa Ben Wallace, il risultato finale, qualunque sia, offre prospettive storiche per il Regno Unito. Sunak rappresenta il primo potenziale capo del governo di Sua Maestà figlio di immigrati indiani.
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Il 42enne ex titolare del Tesoro vuole lasciarsi alle spalle la nomea di traditore che gli viene rinfacciata dagli avversari interni e dai tabloid rispetto al suo comportamento nella caduta di Johnson e si sforza già di parlare da primo ministro in pectore. Dopo la vittoria preliminare ha parlato della sua “visione” per un Paese che ha bisogno di una guida con esperienza per affrontare le sfide economiche (caro vita, rischio recessione etc.), forte degli anni come ministro delle Finanze, e già si prepara al confronto col leader dell’opposizione laburista Keir Starmer alle prossime elezioni.

Dall’altra parte, c’è la possibilità che la terza donna conservatrice guidi un governo britannico dopo Margaret Thatcher e Theresa May. Con Truss (47 anni la settimana prossima) sono schierati i pretoriani più irriducibili di Johnson e in genere buona parte della destra interna. Sugli slogan più liberisti ha ricevuto qualche strizzatina d’occhio da Boris in persona.

Anche oggi durante l’ultimo Question Time alla Camera dei Comuni, quando il premier uscente ha invitato chi gli succederà a non farsi schiacciare totalmente dalle cautele di bilancio dei tecnici del Tesoro, che se fosse stato per loro non si sarebbe mai fatto neppure il tunnel sotto la Manica. Una frecciatina rivolta molto probabilmente anche a Sunak.

Di sicuro nessuno dei due contendenti può gareggiare in fatto di personalità con Johnson e il suo spettro politico, ripresentatosi anche oggi nella roboante performance finale ai Comuni, visto che da domani al 5 settembre il Parlamento sarà chiuso per la pausa estiva. BoJo ha letteralmente rubato la scena in aula con un saluto ironico e beffardo, “hasta la vista, baby”, citando una frase resa celebre da Arnold Schwarzenegger nel film “Terminator 2”.

E ha ricordato al suo successore le priorità per l’esecutivo: “Bisogna stare vicino agli americani, difendere gli ucraini, difendere la libertà e la democracia ovunque, oltre a tagliare le tasse e deregolamentare ovunque possibile per rendere questo Paese il posto migliore in cui vivere e investire”.

Ora verrà dato spazio ai comizi dei due pretendenti di fronte agli attivisti del partito conservatore, poi nella seconda metà di agosto ci sarà il voto postale dei circa 160.000 iscritti e quindi il risultato finale il 5 settembre, col nome del nuovo primo ministro britannico che dovrà lasciarsi alle spalle l’ingombrante eredità di Johnson.

(di Alessandro Carlini/ANSA).

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