Piazza affari ko per la crisi. Btp come i bond greci

Entrata del Palazzo della Borsa di Milano vista dall'interno con la parola BORSA
Piazza Affari Palazzo della Borsa .

MILANO.  – La paura di perdere Mario Draghi, il garante dei conti pubblici e delle riforme in Italia, affonda Piazza Affari e fa risalire lo spread sopra i 210 punti base, alla vigilia di una riunione delicatissima in cui la Bce dovrà essere molto convincente sull’efficacia dello scudo anti-spread che sta mettendo a punto se vuole evitare che il debito italiano finisca sotto il fuoco incrociato dei mercati.

Il listino milanese ha chiuso in calo dell’1,6% al termine di una giornata molto volatile, in cui il Ftse Mib ha oscillato tra un rialzo dello 0,7% – confortato in mattinata dalla disponibilità di Draghi a proseguire l’esperienza di governo con una maggioranza ricompattata – e un calo del 2,3%, partito dopo la richiesta della Lega di un nuovo governo senza i 5Stelle e alimentato dalla paura di una crisi politica in una fase di grande complessità per via della crisi energetica, della guerra in Ucraina, dell’inflazione galoppante.

Stesso spartito per lo spread Btp-Bund, sceso inizialmente da 204 a 193 punti base e poi risalito a 212 punti base, mano a mano che la strada per una permanenza di Draghi a Palazzo Chigi si faceva più stretta, con il rendimento del nostro decennale cresciuto di 6 punti base al 3,37%, peggior titolo dell’Eurozona.

La crisi italiana ha appiattito i rendimento dei titoli di Stato italiani su quelli della Grecia, con i bond di Atene con scadenza a due anni che vengono ormai giudicati meno rischiosi di 13 punti base dei Btp di analoga durata, e quelli a 10 anni separati da solo 7 punti, il minimo da inizio 2022.

David Zahn, capo del reddito fisso europeo di Franklin Templeton, ha ipotizzato che lo spread Btp-Bund possa schizzare a 300 punti base se i mercati non saranno convinti dallo strumento anti-frammentazione della Bce. “Un crollo del governo, in questo momento, non farebbe certo dormire sonni tranquilli agli investitori”, avverte Paul O’Connor di Janus Henderson: “un ulteriore allargamento degli spread obbligazionari italiani sembrerebbe molto probabile, in un contesto di prolungata paralisi politica e in un momento in cui l’economia italiana si trova ad affrontare molteplici venti contrari”.

Ma anche la moneta unica, già indebolita dal rischio di una recessione in Europa, patisce le turbolenze politiche che coinvolgono uno dei Paesi più indebitati del Vecchio Continente, scivolando sotto quota 1,02 con il dollaro, e contribuendo a rafforzare la richiesta dei “falchi” Bce per un aumento di mezzo punto base dei tassi già domani.

(di Paolo Algisi/ANSA).

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