Antitrust: “Più concorrenza contro l’inflazione”

ll presidente Antitrust, Roberto Rustichelli, in audizione alla Camera. Immagine d'archivio.
ll presidente Antitrust, Roberto Rustichelli, in audizione alla Camera. Immagine d'archivio. (ANSA)

ROMA.  – La concorrenza resta un tassello essenziale della nostra democrazia e anzi, in un periodo di crisi come quello attuale con tutte le conseguenze negative che anche la guerra porta con sé, è proprio sulla concorrenza che bisogna puntare perché può rappresentare un importante baluardo anche contro l’inflazione.
div id=’prj_300x250_intext’ ></div
A difendere il ruolo di un principio che, come ricorda, "affonda le sue radici nei principi della democrazia e della libertà complessiva del sistema" è stato questa mattina il presidente dell'Antitrust Roberto Rustichelli illustrando al Parlamento la relazione annuale dell'autorità garante. Un'occasione che, in nome della concorrenza, è stata anche utile per richiamare la necessità di concludere il processo di liberalizzazione dei mercati energetici.

"La concorrenza deve continuare ad essere centrale anche nell'attuale contesto economico, atteso che essa costituisce il collante sociale del sistema capitalistico: la condizione irrinunciabile per assicurare che il mercato crei ricchezza e, al contempo, generi benessere per i consumatori e contribuisca alla giustizia sociale" ha detto Rustichelli.

Ed ha assicurato che essa rappresenta “una tutela sempre importante, ma ancor più necessaria quando il potere di acquisto si riduce, per cui è indispensabile contrastare eventuali condotte collusive o sfruttamenti abusivi del potere di mercato che potrebbero amplificare ulteriormente gli effetti negativi delle dinamiche inflazionistiche”.

Tuttavia bisogna essere consapevoli che l’azione dell’Antitrust non basta, ma occorre piuttosto “una politica pubblica volenterosa di riconoscersi in una visione del mercato monocratica e aperta, consapevole che la concorrenza può avere iniziali costi per alcuni ma genera certamente benefici per tutti”. Anche per questo Rustichelli richiama alla responsabilità del Parlamento perché approvi il disegno di legge per la concorrenza che, afferma, “costituisce un passaggio strategico per il sistema Paese”.

Tra i punti più rilevanti su cui si è soffermato il presidente dell’Antitrust c’è quello del mercato energetico, la cui liberalizzazione può portare benefici per tutti e non va rallentata. “Occorre concludere il processo di liberalizzazione dei mercati energetici entro i termini previsti, evitando ulteriori proroghe” ha sollecitato assicurando che i vantaggi per i consumatori finali, anche in termini di prezzi più bassi e conseguenti risparmi, potranno pienamente dispiegarsi solo in un contesto di effettiva concorrenza tra gli operatori, ma anche puntando sulla consapevolezza degli utenti.

In questo particolare campo l’Antitrust si è comunque adoperata con sollecitudine: nel 2021 ha concluso 13 procedimenti istruttori, svolto 14 moral suasion ed avviato altri 7 procedimenti aventi ad oggetto le modalità di presentazione non complete e trasparenti delle condizioni economiche delle offerte sul mercato libero, nonché l’applicazione di oneri impropri e di costi occulti.

Rustichelli ha fatto poi come sempre il bilancio dell’attività dell’authority: dal primo gennaio 2021 al 30 giugno 2022 sono state irrogate sanzioni in materia di tutela della concorrenza per oltre 1,4 miliardi di euro. E nello stesso periodo in materia di concentrazioni l’Autorità ha esaminato 123 operazioni, avviando l’istruttoria in 8 casi potencialmente problematici. Sono poi state concluse 13 istruttorie in materia di intese e 11 in materia di abusi, definendo 11 procedimenti con accertamento dell’illecito e 10 con accoglimento degli impegni.

Il presidente ha ricordato infine il contributo económico dell’Authority negli ultimi anni: secondo le stime tra il 2015 e il 2020 gli interventi dell’AGCM per la tutela della concorrenza hanno generato benefici a favore delle imprese e dei consumatori superiori a 5 miliardi di euro.

(di Angelica Folonari/ANSA).

Lascia un commento