Kiev, i russi lanciano attacchi dalla centrale nucleare

In una foto d'archivio la centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia.
In una foto d'archivio la centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia. ANSA/SERGEI SUPINSKY

ROMA. – La guerra torna a incombere sulla più grande centrale nucleare d’Europa: secondo Kiev i russi stanno utilizzando il sito dell’impianto di Zaporizhzhia, occupato a marzo, come base missilistica per condurre attacchi nelle zone circostanti. I raid dell’Armata sono proseguiti anche su altre regioni dell’Ucraina e le sirene sono tornate a suonare nella capitale. Mentre il ministro della Difesa Shoigu ha fatto per la seconda visita in un mese alle truppe sul campo.

La battaglia per Zaporizhzhia, durante le fasi iniziali dell’invasione russa dell’Ucraina, aveva già rischiato di provocare conseguenze drammatiche, perché le bombe erano cadute non lontano dai reattori della centrale nel sud-est, provocando un incendio. L’allarme adesso è stato rilanciato dal responsabile dell’agenzia nucleare nazionale. Le truppe occupanti, ha affermato il capo di Energoatom Pedro Kotin, hanno trasformato l’impianto in una “base di stoccaggio di armi, inclusi sistemi missilistici, da cui bombardano l’altra sponda del fiume Dnipro e il territorio di Nikopol”.

Proprio su Nikopol, città di 120mila abitanti a sud-ovest di Zaporizhzhia, si è scatenato un “diluvio di fuoco”, ha affermato il governatore Valentyn Reznichenko, parlando di oltre 50 razzi Grad. Una decina gli edifici colpiti, tra cui una scuola e un’università, e almeno due morti. A Dnipro le bombe hanno colpito un impianto industriale. Almeno tre morti e 15 feriti. Sul fronte sud il comando ucraino ha riferito che il nemico “sta intensificando gli attacchi missilistici e aerei”. I raid si sono abbattuti su Kherson e su Odessa.

Più a nord, vicino a Kharkiv, missili sulla città di Chuguiv hanno ucciso tre persone. Colpi di mortaio nella regione di Sumy hanno provocato un morto e sette feriti. Sirene anti-aeree hanno risuonato a Kiev, attaccata l’ultima volta a fine giugno. Per gli analisti occidentali potrebbe trattarsi della fine della “pausa operativa” utilizzata dai russi per riorganizzarsi.

Nel teatro principale del conflitto, il Donbass, le forze separatiste filorusse hanno rivendicato di essere vicine a prendere il controllo di Siversk, nella direzione di Sloviansk e Kramatorsk. Sul capoluogo ucraino del Donetsk un missile è caduto nella notte sulla piazza centrale aprendo un cratere e distruggendo le finestre degli edifici. Secondo Kiev, sono stati presi di mira 54 obiettivi civili in 24 ore in tutta la regione. Mosca invece ha accusato gli ucraini di bombardare le proprie città per “instillare un sentimento anti-russo tra la popolazione”.

Al di là del solito rimpallo di accuse, gli ucraini hanno compiuto dei progressi nel limitare la potenza di fuoco del nemico, grazie alle nuove armi a lungo raggio, a partire dai missili americani Himars. A Mosca questo tema è ben presente, tanto che il ministro della difesa Serghei Shoigu ha fatto visita alle truppe per la seconda volta in due mesi.

Dai resoconti ufficiali è emerso che Shoigu, “dopo aver ascoltato i rapporti dei comandi sulla situazione, ha dato ordine di rafforzare l’azione in tutti i settori per impedire al regime di Kiev di effettuare lanci massicci di missili e attacchi di artiglieria contro le infrastrutture civili e i residenti nel Donbass e in altre regioni”.

Inoltre, secondo il think tank americano Isw, la Russia ha intensificato la campagna avviata il mese scorso per reclutare volontari. Almeno 400 per ciascuna delle 85 regioni del Paese. I candidati possono essere di età compresa tra 18 e 60 anni, anche senza esperienza militare. Sempre da Washington il governo Usa ha fatto sapere che una delegazione russa ha visitato l’Iran due volte nell’ultimo mese per acquistare droni d’attacco, svecchiando l’arsenale.

La questione dovrebbe essere affrontata martedì a Teheran, che ospiterà una trilaterale Putin-Raisi-Erdogan. Il perdurare del conflitto in Ucraina resta in cima alle preoccupazioni di papa Francesco. Questa la preghiera del pontefice, in un tweet per celebrare la festa della Madonna del Carmelo: “Rifugio dei peccatori, ottieni la conversione del cuore di quanti generano guerra, odio e povertà”.

(di Luca Mirone/ANSA)

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