Crollano vendite auto in Europa: meno 13,6% nel semestre

Pago a un benzinaio in distributore di benzina.

TORINO.  – Il primo semestre del 2022 per il mercato dell’auto europeo chiude in rosso. Le immatricolazioni in Unione Europea, paesi Efta e Regno Unito – secondo i dati dell’Acea, l’associazione dei costruttori europei – sono state 5.597.656 unità, il 13,7% in meno dell’analogo periodo dell’anno scorso.

Anche il mese di giugno – il peggiore dal 1996, sottolinea l’Unrae – ha registrato un calo del 16,8% con la vendita di 1.066.137 auto.

Perde anche il gruppo Stellantis che ha immatricolato in Europa Occidentale a giugno 215.439 vetture, il 16,5% in meno dello stesso mese del 2021 e nei sei mesi 1.087.879, in calo di poco più del 21% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con la quota al 19,4%.

Sono tutti in calo nel mese di giugno i trenta mercati nazionali dell’Europa Occidentale tranne quelli piccolissimi della Lettonia e dell’Islanda, spiega il Centro Studi Promotor. Contribuiscono l’impatto della pandemia sulla situazione economica delle aziende e delle famiglie, l’inflazione, la guerra in Ucraina e soprattutto l’insufficiente produzione di automobili nuove per effetto della difficoltà di approvvigionamento di microchip e di altri componenti.

“In questo quadro desolante – osserva il Csp –  emerge un unico dato positivo ed è la crescita in molti paesi della quota di auto elettriche nelle immatricolazioni”. Anche se il settore dell’auto è in crisi in tutta l’Europa Occidentale, il presidente Gian Primo Quagliano sottolinea “la particolare gravità della situazione italiana richiede da parte di tutti e, naturalmente, da parte del Governo, attenzione molto maggiore di quella che finora si è prestata e interventi decisamente più significativi”.

Anche l’Unrae mette in evidenza “il ritardo dell’Italia nell’elettrico: servirebbero 320 mila prese di ricarica pubblica – spiega – per avere una capillarità simile a quella dell’Olanda, fra i Paesi leader della eMobility”.

Viene incontro a chi ha acquistato auto green l’Agenzia delle Entrate che ha indicato anche la ricarica di vetture elettriche, oltre a benzina, gasolio, Gpl e metano, tra le possibilità di utilizzo dei buoni benzina da 200 euro introdotti contro il caro-carburanti.

I bonus non sono tassati in capo ai dipendenti e sono integralmente deducibili dal reddito d’impresa. Possono accedervi i datori di lavoro privati (anche chi non svolge attività commerciale e i lavoratori autonomi, purché abbiano dipendenti) e non le amministrazioni pubbliche. La platea dei beneficiari include solo i lavoratori dipendenti.

(di Amalia Angotti /ANSA).