Torna il grande caldo. Incendio a Bibione, persone in mare

Le previsioni del tempo secondo iLMeteo.it.
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ROMA. – Dopo una breve tregua, torna il grande caldo. E non è solo l’Italia, dove si sono registrate temperature abbondantemente sopra i 40 gradi e un incendio a Bibione ha costretto i turisti a buttarsi in acqua per sfuggire alle fiamme, a farne le spese: dalla Spagna alla Francia il rischio incendi è altissimo e le temperature fuori media anche in quota hanno spinto le autorità transalpine a sconsigliare l’ascesa al monte Bianco.

La situazione è dunque pesante in buona parte del continente e la decisione delle autorità francesi di sconsigliare la salita alla vetta più alta d’Europa ne è la prova. Proprio a causa della siccità di questi mesi, dicono i francesi, “importanti cadute di pietre” si stanno verificando lungo la via normale francese al Monte Bianco che passa dal rifugio del Gouter “di giorno come di notte”.

Agli alpinisti intenzionati a salire viene dunque raccomandato di “differire temporaneamente” l’ascesa. E il sindaco francese di Saint-Gervais-Les-Bains Jean-Marc Peillex, per chi non l’avesse capito, in un post avverte: “Pericolo di morte”. Le guide alpine francesi hanno dunque sospeso l’ascensione lungo l’itinerario, considerato meno impegnativo rispetto alle altre vie di accesso alla vetta e per questo più frequentato.

Ma le temperature bollenti di queste ore hanno fatto tornare altissimo l’allarme per gli incendi, che stanno devastando migliaia di ettari di territorio in diversi paesi europei. Nel nostro paese la situazione più difficile si è verificata a Bibione, dove un vasto incendio ha interessato una zona boschiva. La coltre di fumo ha avvolto Venezia e si è vista fino a Trieste.

Gli uomini della Capitaneria di Porto che stavano presidiando la zona sul lato del Friuli Venezia Giulia hanno portato in salvo una decina di escursionisti che si erano gettati in acqua dopo che le fiamme si sono avvicinate pericolosamente nella zona tra il Faro e il Passo Barca. Riportati a terra, sono tutti in buone condizioni.

Situazione non migliore in Francia, dove i pompieri continuano a combattere contro il fuoco in due incendi boschivi. Il primo, nel dipartimento di Gironda, vicino Bordeaux, con oltre 5.000 ettari andati in fumo e oltre 10.000 persone evacuate da martedì; il secondo segnalato vicino Avignone. L’ondata di calore dovrebbe durare fino a martedì, con temperature che a sud della direttrice Bordeaux-Lione, dovrebbero toccare i 38°-40°C.

Temperature anche più alte in Spagna, dove si è arrivati a punte di 45-46 gradi, mentre in Italia si è ancora su valori più bassi, anche se in pianura Padana la colonnina ha superato i 40 gradi e già nelle prossime ore si alzerà in tutto il paese. “Nella migliore delle ipotesi – dicono gli esperti – l’ondata di calore potrebbe durare fino a metà della prossima settimana, nella peggiore fino alla fine di luglio”.

Allerta rossa, a partire da domenica, anche nel Regno Unito, dove fra lunedì e martedì sono previste massime sopra i 35 gradi dall’area di Londra, alle Midlands, alle regioni di Manchester e York più a nord e non si escludono picchi oltre quota 40, con possibili record assoluti per la stagione estiva nel Regno da quando vengono raccolti i dati. Caldo record che contribuisce a peggiorare la già difficile situazione degli invasi e delle campagne dovuta alla siccità.

Il crollo delle riserve d’acqua sta facendo soffrire i raccolti e nelle campagne lombarde gli agricoltori hanno iniziato a trinciare il mais in anticipo di circa un mese. Una scelta “obbligata” per gli agricoltori, dice Coldiretti Lombardia “per evitare di vedere seccare tutto in campo e perdere così completamente la produzione”.

Insomma, “una corsa contro il tempo” per cercare di salvare il salvabile, anche se nelle campagne già oggi si stimano cali di circa un terzo per le produzioni di orzo, frumento e riso, mentre le perdite per i foraggi si avvicinano ormai al 50%. Preoccupazione quindi per l’anticiclone africano che durerà almeno 10 giorni lasciando all’ asciutto l’Italia: e oggi a Villa Olmo sul lago di Como, l’abbassamento delle acque arriva a 40 cm sotto il livello di guardia, mettendo a rischio la navigazione.

(di Giulia Marrazzo/ANSA)