Caldo torrido e incendi, varie zone della Spagna in situazione di “rischio estremo”

MADRID — Che sia per il caldo estremo o per le fiamme arrivate vicino a case o zone protette, in molti in Spagna stanno vivendo notti insonni o quasi in questi giorni. L’ondata di calore che investe il Paese iberico da domenica scorsa per il momento non dà cenni di tregua. E sono diverse le aree in situazione di “pericolo estremo” anche per il rischio collaterale di gravi incendi forestali, secondo l’avvertimento del premier Pedro Sánchez. Mentre si calcolano già almeno 84 morti attribuibili alle elevate temperature, il fuoco minaccia direttamente “zone di grande ricchezza naturale” come il parco nazionale di Monfragüe, in Estremadura.

A partire dallo scorso 10 luglio, si sono registrate temperature superiori ai 40 gradi in diverse province della Spagna, secondo l’Agenzia statale di Meteorologia. Il record sinora riportato è stato toccato ad Almonte (Huelva) due giorni fa, con una massima di 45.7 gradi.  E secondo le ultime previsioni, l’ondata di caldo non terminerà almeno fino a lunedì 18 luglio.

Nei giorni scorsi, alcuni incendi boschivi hanno iniziato a destare preoccupazione per la capacità di rapida estensione e i pericoli associati, in particolare quelli scoppiati nella comarca de Las Hurdes (Cáceres, Estremadura) e nella vicina provincia di Salamanca (Castiglia e León).

Ma le regioni del Paese colpite dai roghi si sono moltiplicate con il passare dei giorni: Andalusia, Aragona, Asturie, Castiglia-La Mancia, Paesi Baschi, Galizia, rende noto il Ministero della Transizione Ecologica, che ha mandato in azione uomini e mezzi in tutti questi territori.

“Siamo molto attenti all’evoluzione degli incendi attivi, che hanno motivato l’evacuazione di diverse località e colpito aree di grande ricchezza naturale”, ha scritto su Twitter Sánchez. “Siamo prudenti. Ci troviamo in un livello estremo di rischio per le temperature elevate”, ha aggiunto.

Uno dei roghi sinora più difficili da gestire è stato proprio quello che ha intaccato parte del parco nazionale di Monfragüe, area protetta abitata in particolare da diverse specie di volatili come l’avvoltoio nero o l’aquila imperiale iberica. Secondo quanto detto alla televisione pubblica spagnola Tve da Nieves Villar Fresno, direttrice generale della protezione civile in Estremadura, le fiamme hanno già bruciato tra l’interno e l’esterno del parco circa 1.300 ettari di terreno,

Redazione Madrid

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