Spread in volo con crisi. Piazza affari crolla

Persona con mascherina per proteggersi dal Coronavirus in piazza affari davanti all'ingresso della Borsa a Milano.
Persona con mascherina in piazza affari, davanti all'ingresso della Borsa di Milano. (ANSA/Mourad Balti Touati)

MILANO.  – La crisi politica mette all’angolo Piazza Affari. Gli indici, complici le tensioni nella maggioranza, scivolano di ora in ora mentre al Senato il decreto Aiuti diventa legge con lo strappo dei 5stelle.

Il premier Mario Draghi che poi al Consiglio dei  ministri comunicherà le proprie dimissioni respinte in serata dal presidente Mattarella. Quando Draghi è salito al Colle il rosso del Ftse Mib non arretra.

Alla fine della giornata la conta dei danni è di 17 miliardi di capitalizzazione mandati in fumo a fronte di un calo del 3,44% del listino principale di Borsa.

Quello che preoccupa di più è, però, il balzo dello spread e lo sarà ancora di più domani all’apertura dei mercati.

Differenziale che ripartirà da quota 207 con un rendimento del decennale italiano al 3,2%, dopo che il margine tra i nostri Btp e Bund tedeschi è arrivato a toccare in giornata i 218 punti.

“Le conseguenze principali che vediamo a livello di mercato sono di una sua risalita per l`incertezza politica, un maggiore rischio di esecuzione dei piani del Pnrr anche per la possibile paralisi di alcune riforme, un rischio di ritardi di alcuni dossier politicamente sensibili, come la rete Unica o Rai Way- EI Towers”, sottolinea Equita in una sua analisi. E le fibrillazioni della giornata non lasciano indifferenti Confindustria.

“Assistiamo con totale incredulità – dice dalla Valle d’Aosta il presidente Carlo Bonomi – a sviluppi politici che palesemente ignorano sia gli impegni che il governo ha assunto con la sua maggioranza e con il Paese, sia l’emergenza della situazione internazionale e il ruolo di primo piano del governo italiano in Europa e nella Nato”. Per il leader degli industriali sono “manifestazioni di totale irresponsabilità che ci lasciano senza parole”.

“Non è tempo di crisi”, è il parere comune degli analisti. “Lo scenario base su cui ci si muove, preferibile borsisticamente, è che la crisi di governo possa rientrare o che si arrivi a un Draghi bis ma lo scenario di elezioni anticipate appare molto concreto”, secondo Andrea Randone, Head of Mid Small Cap Research di Intermonte.

Il quadro italiano si muove peraltro in un contesto già di suo fragile. L’euro continua a pagare il superdollaro e a finire sotto la parità rispetto alla divisa americana. Poi ci sono timori di una recessione alle porte con l’inflazione che morde senza sosta e il covid che non molla la presa.

“Le prospettive sono tutt’altro che positive” avverte Dave Chappell, fixed income senior portfolio manager, Columbia Threadneedle Investments, che non esclude la recessione “nei prossimi mesi mentre la Bce cerca di combattere un’inflazione difficile da controllare, se non rallentando l’economia”.

(di Fabio Perego/ANSA).

Lascia un commento