Golf: The Open al via tra le polemiche, Woods la star

Tiger Woods esulta al assicurarsi la vittoria del Masters di Augusta, USA. Immagine d'archivio.
Tiger Woods esulta al assicurarsi la vittoria del Masters di Augusta, USA. Immagine d'archivio. (ANSA))

ROMA.  – Appuntamento con la storia a St. Andrews, in Scozia, per la 150esima edizione del The Open.  Da domani al 17 luglio in Scozia e sull’Old Course, campo più antico al mondo, sarà sfida show nel quarto e ultimo Major maschile del 2022. Da Scottie Scheffler, numero 1 al mondo, a Tiger Woods, da Jon Rahm a Collin Morikawa, campione in carica.

I grandi del green si affrontano nella casa del golf in un appuntamento clou che vedrà in gara anche tre azzurri: Francesco Molinari (il torinese firmò il trionfo nel 2018), Guido Migliozzi e il dilettante Filippo Celli, nel field grazie all’exploit nell’European Amateur Championship.

In palio un montepremi di 14 milioni di dollari (il più alto nella storia della competizione, di cui 2.500.000 andranno al vincitore) e la Claret Jug. In Scozia sono attesi 290.000 spettatori. Un primato che supera quello del 2000 quando in 239.000 affollarono il tempio del green per assistere al primo sigillo nell’evento di Woods. Il fenomeno statunitense proverà a diventare il primo golfista a conquistare per tre volte la rassegna a St. Andrews. Circa il 20% dei biglietti è stato venduto a ragazzi sotto i 25 anni, mentre 20.000 tagliandi sono stati concessi gratuitamente ad Under 16.

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Potrebbe essere l'ultimo The Open, a St. Andrews (che accoglie il Major più antico per la 30esima volta), per Woods. "Essere qui è fantastico in quello che probabilmente può considerarsi come il più grande The Open di sempre", l'emozione di Tiger. Per una kermesse oltre il risultato che vedrà in gara i fedelissimi del PGA Tour e del DP World Tour, ma anche i ribelli della Superlega araba – da Phil Mickelson a Dustin Johnson, da Brooks Koepka a Bryson DeChambeau – a cui proprio Woods ha riservato una stoccata.  "Hanno voltato le spalle a chi li ha fatti diventare ciò che oggi sono".

In un'intervista all'ANSA, Chicco Molinari ha ammesso che "la vicenda sta creando tensioni e animosità che mai c'erano state prima". Ma le polemiche continuano ad essere all'ordine del giorno. Greg Norman, Ceo della LIV Golf che ha fatto suo il The Open nel 1986 e nel 1993, è stato escluso (da R&A) dalle celebrazioni e dalla cena dei campioni. "Un atto meschino", l'accusa dell'australiano. Il tutto mentre il dipartimento della giustizia americana ha aperto un'indagine per far luce su "un'eventuale comportamento anticoncorrenziale del PGA Tour nei confronti dei propri membri".

Woods per la storia, Scheffler per la leggenda. Il numero 1 mondiale sogna di emulare il californiano, l'ultimo a vincere il The Masters e il The Open (a St. Andrews) nel 2005. "Il segreto per il successo? Evitare i 112 bunker del percorso, proprio come fece Tiger nel 2000. Ancora oggi mi chiedo come abbia fatto. Non vedo l'ora di scendere in campo e non sento la pressione, amo queste sfide", la carica di Scheffler.

Un The Open con vista sulla Ryder Cup 2023. Tra i past winner in gara ecco pure Henrik Stenson e Zach Johnson, rispettivamente alla guida del team Europe e del team Usa alla Ryder Cup 2023 di Roma. Lo statunitense ha alzato al cielo la Claret Jug nel 2015, un anno prima dello svedese, a segno nel 2016.

A St. Andrews è l'ora dei campioni nel teatro dei sogni del green dov'è pronta a cominciare la corsa alla Claret Jug, tra polemiche e veleni.