Papa Francesco ai giovani: “Legittimo ribellarsi allo scempio della guerra”

Vaticano: Papa Francesco tra i giovani, in primo piano un palloncino con la scritta "Viva Papa Francesco"
Papa Francesco tra i giovani. (Archivio)

CITTÀ DEL VATICANO. – Rivolgendosi ai giovani europei riuniti a Praga nella “EU Youth Conference”, papa Francesco manda loro un forte richiamo contro la guerra. “Mentre voi state svolgendo la vostra Conferenza, in Ucraina – che non è UE, ma è Europa – si combatte una guerra assurda”, ricorda il Pontefice nel suo messaggio.

“Ora dobbiamo impegnarci tutti a mettere fine a questo scempio della guerra, dove, come al solito, pochi potenti decidono e mandano migliaia di giovani a combattere e morire – aggiunge -. In casi come questo è legittimo ribellarsi!”. A proposito della guerra in Ucraina, Bergoglio spiega ai giovani che “aggiungendosi ai numerosi conflitti in atto in diverse regioni del mondo, essa rende ancora più urgente un Patto Educativo che educhi tutti alla fraternità”.

E sottolinea che “l’idea di un’Europa unita è sorta da un forte anelito di pace dopo tante guerre combattute nel Continente, e ha portato a un periodo di pace durato settant’anni”. Ma Francesco, nel suo appello al rifiuto di ogni violenza, va anche oltre.

“Qualcuno ha detto che, se il mondo fosse governato dalle donne, non ci sarebbero tante guerre, perché coloro che hanno la missione di dare la vita non possono fare scelte di morte – osserva -. Allo stesso modo mi piace pensare che, se il mondo fosse governato dai giovani, non ci sarebbero tante guerre: coloro che hanno tutta la vita davanti non la vogliono spezzare e buttare via ma la vogliono vivere in pienezza”.

E qui ricorda “una figura straordinaria di giovane obiettore”, il beato austriaco Franz Jägerstätter, battutosi contro il nazismo durante la seconda guerra mondiale: il quale, “a motivo della sua fede cattolica, fece obiezione di coscienza di fronte all’ingiunzione di giurare fedeltà a Hitler e di andare in guerra” e fu messo a morte per essersi rifiutato di arruolarsi nell’esercito nazista.

Il monito del Papa è molto chiaro: “Nonostante le lusinghe e le torture, Franz preferì farsi uccidere che uccidere. Riteneva la guerra totalmente ingiustificata. Se tutti i giovani chiamati alle armi avessero fatto come lui, Hitler non avrebbe potuto realizzare i suoi piani diabolici”. Insomma, “il male per vincere ha bisogno di complici”.

Nel suo messaggio alla Conferenza giovanile riunita in questi giorni nella capitale ceca sul tema “Impegnarsi insieme per un’Europa sostenibile e inclusiva”, Francesco spiega anche che “voi giovani europei avete una missione importante. Se nel passato i vostri antenati si sono spinti in altri continenti non sempre per nobili interessi, ora spetta a voi presentare al mondo un nuovo volto dell’Europa”.

Esorta quindi “a trasformare il ‘vecchio continente’ in un ‘nuovo continente’, e questo è possibile solo con voi”. “So che la vostra generazione ha alcune buone carte da giocare – aggiunge -: siete giovani attenti, meno ideologizzati, abituati a studiare in altri Paesi europei, aperti a esperienze di volontariato, sensibili ai temi dell’ambiente. Per questo sento che c’è speranza”.

E tra i suggerimenti di Francesco, insieme a quelli sull’accoglienza degli altri e sulla cura della casa comune, c’è anche quello di non coltivare aspirazioni come “entrare negli ambienti formativi d’élite, dove può accedere solo chi ha molto denaro”. “Questi istituti hanno spesso interesse a mantenere lo status quo, a formare persone che garantiscano il funzionamento del sistema così com’è”, avverte.

Per il Papa, “vanno apprezzate piuttosto quelle realtà che uniscono la qualità formativa con il servizio al prossimo, sapendo che il fine dell’educazione è la crescita della persona orientata al bene comune”. E conclude: “saranno queste esperienze solidali che cambieranno il mondo, non quelle ‘esclusive’ (ed escludenti) delle scuole d’élite. Eccellenza sì, ma per tutti, non solo per qualcuno”.

(di Fausto Gasparroni/ANSA)

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