Tour: assolo Jungels, Lussemburgo torna a vincere

Il lussemburghese Bob Jungels in azione durante la 9/na tappa del Tour de France 2022
Il lussemburghese Bob Jungels in azione durante la 9/na tappa del Tour de France 2022. EPA/YOAN VALAT

CHATEL. – Erano undici anni, dal 2011, che un lussemburghese non vinceva una tappa al Tour de France. Oggi c’è riuscito il redivivo Bob Jungels, uno che in carriera aveva vinto una Liegi-Bastogne-Liegi ma poi si era infilato in un tunnel fatto di guai fisici e qualche problema personale. Ma c’è sempre un modo di rialzarsi, e lui l’ha fatto mettendo il proprio sigillo sulla nona tappa di questo Tour, partita dalla Svizzera (ieri il traguardo dell’ottava frazione era stato quello di Losanna) e nel finale rientrata in territorio francese.

Dove c’era tanta gente per strada a fare il tifo per Thibaud Pinot, corridore di casa che si era lanciato all’inseguimento di Jungels, ma che nel finale è scoppiato, facendosi superare dagli spagnoli Castroviejo e Verona, rispettivamente secondo e terzo alle spalle di Jungels che ha vinto per distacco, e quindi con il tempo di esultare mentre tagliava il traguardo.

Insomma, in questa tappa con quattro gran premi della montagna c’è stato spettacolo, anche se non lo hanno dato i primi della classifica generale, rimasti relativamente tranquilli. Jungels è stato bravo a infilarsi nella fuga di giornata, di 21 corridori fra i quali un uomo teoricamente da classifica come il colombiano Rigoberto Uran.

Il momento decisivo è arrivato dopo che il tedesco Simon Geschke si era lasciato alle spalle proprio Jungels sul traguardo per scalatori di Col de la Croix. Ma poco più tardi, quando mancavano una cinquantina di chilometri all’arrivo il lussemburghese se ne è andato da solo in un tratto in discesa e ha guadagnato quasi subito secondi preziosi, resistendo anche al disperato inseguimento di Pinot che poi, come detto, si è piantato nel finale e si è dovuto accontentare del quarto posto.

In quinta posizione ecco la maglia gialla di Tadej Pogacar, autentico nuovo Cannibale del ciclismo di oggi, che anche questa volta ha voluto piazzare la propria zampata nel finale: infatti negli ultimi 200 metri Pogacar è scattato e solo Vingegaard è riuscito a resistergli, e così facendo lo sloveno ha guadagnato altri tre secondi in classifica su rivali potenzialmente insidiosi come Geraint Thomas e Adam Yates.

“Perché avrei dovuto privarmi della possibilità di guadagnare qualche secondo sui miei rivali?”, ha poi detto Pogacar. Ma il più contento di tutti oggi era Jungels, finalmente di nuovo primo. “Oggi ho ritrovato il mio stile di corsa – le sue parole dopo l’arrivo -. Sapevo che avrei dovuto provarci partendo da lontano, avevo Pinot alle spalle ma nel tratto in pianura sono riuscito a incrementare il vantaggio. Ho dato tutto, e negli ultimi chilometri mi sembrava che questa tappa non finisse mai. Sono arrivato qui per vincere qualcosa, e ce l’ho fatta, i miei sforzi sono stati premiati prendendo i rischio che dovevo”.

Intanto un altro corridore, il francese Guillaume Martin, si è chiamato fuori causa Covid e per questo in serata molti componenti della carovana, Pogacar compreso, nelle prossime ore si sottoporranno a tamponi. Hai visto mai che domani, nel giorno di riposo, non vengano annunciate altre defezioni. Nel frattempo “incrociamo le dita – il commento di Pogacar -. Facciamo molta attenzione, dormiamo ognuno in una stanza, quindi solo in singole, ma di questi tempi non si sa mai”.

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