Inaugurata la piazza dedicata alla Carrà. Villacís: “Ora Raffaella Carrà è più spagnola”

L’Ambasciatore Riccardo Guariglia

MADRID – “Raffaella Carrà è oggi più spagnola”. Lo ha detto la vicesindaco, Begoña Villacís, nel corso della cerimonia durante la quale il Comune di Madrid ha dedicato alla famosa cantante una piazza nel cuore di Chueca, quartiere al centro della città icona del mondo LGBTQ+.
– Raffaella ha rappresentato un grido di libertà in un’epoca di puritanesimo – ha detto la vicesindaco di Madrid -. Ha cantato contro la Spagna oscura dalla quale stavamo uscendo.
Villacís ha commentato che la “piazza dedicata a Raffaella Carrà non è particolarmente bella” dal punto di vista architettonico ma, ha sottolineato, “è significativa per le tante cose che vi sono accadute”. Ha poi ricordato quanto sia stata importante la cantante per la difesa dei diritti LGBTQ+ e ringraziato “Más Madrid” per aver proposto le si dedicasse una piazza, i partiti che hanno sostenuto la mozione e anche quelli che, “al non votare contro”, hanno permesso che la piazza diventasse realtà.
La data scelta per l’inaugurazione e il quartiere in cui questa sorge non sono stati frutto della casualità. Infatti, la cantante, “adottata” e tanto amata dagli spagnoli, è morta appena un anno fa, nel mese di luglio, e il suo contributo alle giuste rivendicazioni dei “colectivos” LGBTQ+ è stato enorme.
Il messaggio intrinseco nelle canzoni della Carrà è stato innovativo in tutti i sensi: orientato a rimodellare il concetto della donna rivendicandone il ruolo nella società con la sua indipendenza e ricerca costante di libertà.
Carrà, con le sue canzoni che festeggiano l’allegria della vita e i suoi costumi che riflettono il piacere del femminile, ha rivoluzionato la maniera di interpretare il proprio corpo e il desiderio di esserne padrona scandalizzando, tante volte, i settori più conservatori della società.
La sua irruzione in una società malinconica, repressa dai tanti anni di dittatura, succube di una vecchia morale costruita su interdizioni sacrali imposte da una chiesa ottusa e votata a precetti obsoleti, ha contribuito a rompere il silenzio su temi tabù come quello della cultura gay.
Ironia, umorismo, estetica e teatralità. Carrà, come Rocío Jurado, Judy Garland o Sara Montiel, ha ricevuto l’applauso e l’amore incondizionate del pubblico gay. Ha offerto spazi di libertà ai “colectivos”, ha espresso senza ma e senza se la sua solidarietà alle comunità LGBTQ+ che oggi la ripagano con l’affetto ed una piazza che la rende “immortale”.
L’Ambasciatore d’Italia in Spagna, Riccardo Guariglia, è intervenuto anch’egli alla cerimonia inaugurale. Dopo aver sottolineato che la Carrà è stata protagonista della storia musicale italiana ed è stata “una cantante, una ballerina, una presentatrice, un’artista completa”, ha commentato l’importanza della giornata “per l’intera comunità italiana e spagnola, che “si dedica soprattutto a celebrare il rispetto dei diritti umani, la bellezza del multiculturalismo e la libertà di scegliere la vita che ciascuno desidera per sé, senza pregiudizi o discriminazioni, di qualsiasi tipo”.
Alla cerimonia, in cui sono state eseguite alcune canzoni rese famose da Raffaella Carrà, erano presenti anche l’assessore per la Cultura, il Turismo e lo Sport, Andrea Levy; esponenti di Más Madrid, tra cui Mónica García e Rita Mestre, e di altre formazioni politiche, e rappresentanti di “colectivos” e associazioni LGBTQ+.

Redazione Madrid

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