Eni corre su stoccaggio gas, chiede rilancio gnl italiano

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ROMA.  – Per affrontare la crisi energetica, contenere l’impatto dei prezzi su cittadini e imprese e garantire per il prossimo inverno la sicurezza degli approvigionamenti, ci sono due priorità: riempire gli stoccaggi e introdurre un price cap temporaneo europeo.

A spiegarlo in Commissione Industria al Senato è stato il direttore delle relazioni istituzionali di Eni Lapo Pistelli in audizione sul tema della “Sicurezza dell’approvvigionamento e prezzi dell’energia accessibili: opzioni per misure immediate e in vista del prossimo inverno”.

In mattinata, intanto, il prezzo del gas ha visto un nuovo rialzo ad Amsterdam, mercato di riferimento per l’Europa, del 6,3% a 181 euro a megawattora, portandosi ai livelli di inizio marzo scorso, dopo aver aperto la seduta a 178. Pistelli ha spiegato che già prima della guerra c’era una volatilità “senza precedenti” dei prezzi del gas all’ingrosso che si è ripercosso sui contratti future dei mesi successivi per il nervosismo del mercato sui timori di interruzione della fornitura da Mosca.

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Per evitare ingiustificati picchi di prezzo del gas e contenere quelli dell’energia elettrica, l’Eni sostiene con “forza l’iniziativa del governo” per la “temporanea introduzione del price cap” agli scambi che agisca a livello di hub europei, perché  “solo per l’Italia sarebbe controproducente”, perchè se venisse calmierato solo il prezzo dell’hub italiano, che “è molto interconnesso”, “ci sarebbe un effetto fuga” con il mercato che “dirotterebbe su altri hub più remunerativi quanto più gas possibile con il rischio per i consumatori di interruzione delle forniture”.

Nel delineare il quadro della situazione e dare la visione del gruppo energetico, Pistelli ha rilevato che “contro il rischio di un razionamento di gas bisogna avere una continuità di forniture” ed Eni sta “andando a passo spedito verso il 90% della capacità di stoccaggio”, avendo “già raggiunto da una settimana il livello dell’ottobre 2021” grazie alle capacità di cui dispone tecniche e progettuali e alle partnership consolidate con paesi produttori (Algeria, Qatar, Congo, Angola, Mozambico, Egitto, Libia).

“Stiamo operando con Snam e Gse per vedere come coprire eventuali volumi mancanti”, ha aggiunto. Oltre al metano via gasdotto “è importante massimizzare l’import di gnl (gas naturale liquido)” a cui l’Eni può contribuire con propri contratti, ha spiegato Pistelli rilevando tuttavia un limite al mercato del gnl italiano, per le tariffe di rigassificazione alte e superiori ad altri mercati europei.

Sull’incremento della produzione e un rilancio del gnl nazionale “bisogna fare passi avanti sul fronte autorizzativo e normativo” ha aggiunto.

“La vera risposta alla crisi energetica è la transizione” ha detto Pistelli affermando che un aiuto alla sicurezza energética può arrivare anche dalle rinnovabili ma bisogna “semplificare e velocizzare le procedure autorizzative”. É fondamentale, poi, “continuare con politiche di sostegno, con le  compensazioni finanziarie per i consumatori”. Infine, il gruppo non ha “extraprofitti”, e “non esiste lucro sul contratto di importazione”, “i nostri contratti di vendita sono noti”, ha concluso.

(di Stefania De Francesco/ANSA).

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