FIRENZE. – Un ‘viaggio’ nella storia della lingua italiana, dalle origini alle sue evoluzioni, passando per il volgare, il rapporto con i dialetti, fino ai nostri giorni. Inaugurata oggi, alla presenza del ministro della Cultura Dario Franceschini, una prima sezione del Museo nazionale dell’Italiano (Mundi), nell’ex monastero della Santissima Concezione, all’interno del complesso di Santa Maria Novella a Firenze.
Due sale ospitano una mostra temporanea introduttiva, visitabile gratuitamente fino al 6 ottobre. Visibili alcuni cimeli straordinari come un’iscrizione pompeiana che testimonia i cambiamenti del latino parlato, preludio ai volgari d’Italia, o il “Placito capuano” (in prestito dall’Abbazia di Montecassino), l’atto giuridico del 960 nel quale appare la prima testimonianza “ufficiale” redatta in italiano.
E ancora, il manoscritto Riccardiano 1035, nel quale Boccaccio, a pochi anni dalla morte di Dante, copia di propria mano la Commedia. Completano il quadro il manuale culinario di Pellegrino Artusi e la sceneggiatura autografa del film Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini.
L’allestimento arriverà a coprire oltre 2.000 mq di esposizione. Il progetto, finanziato dal ministero della Cultura con 4 milioni di euro, è promosso dall’Accademia della Crusca, dall’Accademia dei Lincei, dall’Istituto della enciclopedia italiana Treccani, dall’Associazione per la storia della lingua italiana e dalla società Dante Alighieri.
È da almeno 20 anni che la comunità scientifica legata agli studi di storia della lingua italiana porta avanti il progetto di realizzare un museo dell’italiano. La prima tappa di questo cammino può essere considerata la mostra ‘Dove il sì suona. Gli italiani e la loro lingua’ che si tenne nel 2003 alla Galleria degli Uffizi di Firenze. Il nome stesso del museo, Mundi, vuole segnalare il legame tra le radici latine della nostra lingua e la sua presenza nel mondo globale di oggi.
“Il progetto è molto ambizioso – ha sottolineato Franceschini -, lo Stato ha deciso di individuare un luogo del Paese che ripercorresse e raccontasse la storia della lingua italiana, questa scelta non poteva che cadere su Firenze. E’ un museo che è nato in un tempo abbastanza veloce, passando dall’idea alla sua realizzazione”. Per il ministro “è l’inizio di un percorso che renderà questa istituzione un punto di riferimento per tutta l’Italia ed in particolare per il sistema delle scuole e dell’università, in cui coinvolgeremo tutti quelli che si occupano della lingua italiana”.
(di Leonardo Roselli/ANSA)