Presidente Mattarella a Maputo: “Sant’Egidio simbolo dei nostri rapporti”

Maputo - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso della visita al Centro DREAM di Zimpeto della Comunità di Sant'Egidio,
Maputo - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso della visita al Centro DREAM di Zimpeto della Comunità di Sant'Egidio, 6 luglio 2022. (Foto di Paolo Giandotti - Ufficio Stampa per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

MAPUTO. – Il centro Dream, gestito dalla Comunità di Sant’Egidio, “è il simbolo dei rapporti intensissimi tra l’Italia e il Mozambico”. E’ il passaggio centrale del breve saluto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante la sua visita a questo insediamento medico, che dal 2002, anno della sua fondazione, ha curato gratuitamente oltre 230 mila persone, malate di Hiv, ma anche di neoplasie delle donne, tubercolosi e malnutrizione infantile.

Accolto da un coro di bambini, dopo i saluti delle autorità locali e dei dirigenti del centro, il capo dello Stato, ha sottolineato il profondo significato di questo luogo per i due Paesi. Parole che assumono un valore ancora più rilevante tenuto conto del ruolo che ha avuto proprio la Comunità di Sant’Egidio, esattamente trent’anni fa, nel raggiungimento della pace con gli accordi di Roma che posero fine a una sanguinosa guerra civile.

“Sono lietissimo – ha aggiunto Mattarella – di essere qui e vedere quello che è stato fatto, che viene fatto e che continuerà ad essere realizzato. È una delle forme di collaborazione più piene, più evidenti e più interessanti tra i nostri Paesi, che ha al centro la persona, ciascuna persona, le sue esigenze e il suo modo di vivere e il modo di aiutarla.

Conoscevo già quel che questo centro fa, però vederlo insieme a mia figlia, alla viceministro agli esteri e alla delegazione che mi accompagna mi ha rassicurato plasticamente, in maniera ancora più efficace, e sottolinea che Sant’Egidio ha dimora in Italia e in Mozambico. Ed è uno degli elementi che sottolinea quanto vi sia di rapporto intensissimo, stretto tra i nostri Paesi. Davvero grazie – ha concluso tra gli applausi – perché questo è un contributo non solo al Mozambico e all’Italia, ma all’umanità”.

La struttura, alcune palazzine chiare e basse con un curatissimo giardino interno, con i suoi ambulatori e i centri di analisi, è come un’ oasi di medicina e di assistenza di eccellenza, nel cuore di Zimpeto, una bidonville ad appena mezz’ora dal ricco centro di Maputo, una delle aree più popolose e povere della città, con i suoi 350.000 abitanti, dove le strutture sanitarie sono del tutto insufficienti. Basti pensare che a Maputo la presenza di HIV sia stimata attorno al 23% della popolazione adulta.

Poco dopo aver lasciato la zona del lungomare, dove si trovano le maggiori ambasciate e gli alberghi di lusso, il panorama cambia radicalmente: le baracche prendono il posto degli edifici. Lungo la strada solo venditori ambulanti, ammassati uno sull’altro in mercatini poverissimi che espongono di tutto, dagli stracci ai copertoni usati. Alcuni di loro vendono anche piccoli sacchetti di carbone, la materia prima usata in questo slum sovraffollato per riscaldarsi e per cucinare. Poco prima del centro medico, si scorge una enorme discarica a cielo aperto, dove molti bambini scalzi cercano tra i rifiuti qualcosa da riciclare e poi rivendere.

Uno spaccato di quanto ci sia bisogno, anche in questo Paese, di un forte impegno internazionale a favore della cooperazione allo sviluppo. ll programma DREAM (Disease Relief through Excellent and Advanced Means) non è presente solo in Mozambico, ma anche in altri 9 paesi africani (Malawi, Tanzania, Kenya, Repubblica di Guinea, Repubblica Centrafricana, Nigeria, Eswatini, Repubblica Democratica del Congo e Camerun) con 50 centri di cura, sia nelle città che nelle zone rurali, oltre 500mila malati curati fino ad oggi e 150mila bambini nati sani da madri sieropositive. Il centro di Zimpeto è stato già visitato in passato dal Papa Francesco nel settembre 2019, e tre anni prima dall’allora Alto Rappresentante per gli Affari Esteri dell’Ue, Federica Mogherini.

(dell’inviato Marcello Campo/ANSA)

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