Una Nato ‘più forte e unita’ chiude il vertice di Madrid concentrandosi sul ‘fianco sud’

Foto di familia (Foto: Pool Moncloa/Borja Puig de la Bellacasa)

MADRID — Cala il sipario sul vertice della Nato di Madrid. Un summit dal quale l’Alleanza esce “più forte e più unita”, determinata a supportare “fino a quando sarà necessario” l’Ucraina nella guerra d’aggressione della Russia e convinta della necessità di “proteggere” una “sicurezza che non è garantita”, secondo le conclusioni di vari dei leader presenti i quali, nell’ultima giornata di sessioni, si sono concentrati sulla sfide provenienti dal ‘fianco sud’, rischi con un impatto “per tutti gli alleati”, a detta del segretario generale Jens Stoltenberg.

Tra chi ha fornito un bilancio del vertice c’è il ministro della Difesa italiano Lorenzo Guerini, che oggi ha tra l’altro fatto le veci del premier mario Draghi, rientrato ieri sera a Roma per impegni legati alla politica interna. “A Madrid momento storico. Con il nuovo Concetto Strategico sono state prese decisioni fondamentali per la difesa collettiva e per la nostra sicurezza”, ha affermato Guerini.

Il ministro ha aggiunto che il summit costituisce un “momento di trasformazione”, con il quale la Nato ha raggiunto l’obiettivo di “evolversi senza perdere la propria identità, adattarsi ai tempi che cambiano” mantenendo “intatta” la propria missione, che significa “difendere i propri membri dalle minacce esterne”.

Per quanto riguarda il fianco sud (che comprende aree come il Mediterraneo, Medio Oriente, Nord Africa e Sahel), secondo Guerini sono stati affrontati “temi fondamentali per il futuro di tutti, in linea con gli auspici dell’Italia”, come “il supporto della stabilità dell’Africa” o la lotta al terrorismo. 

A mostrare pari soddisfazione, sia per questo sia per altri aspetti, è stato anche il premier spagnolo Pedro Sánchez, ‘padrone di casa’ al vertice di Madrid dettosi “orgoglioso”, in un’intervista a Tve, per “l’immagine mostrata dalla Spagna” nell’organizzazione del summit, elogiata anche da Stoltenberg.

Uno dei principali risultati del vertice, ha aggiunto poi in conferenza stampa, è un “messaggio forte e chiaro” di unità da parte degli alleati nei confronti della Russia di Vladimir Putin e della sua politica aggressiva in Ucraina.”La nostra sicurezza non è garantita, va protetta”, ha aggiunto.

Per quanto riguarda il lato sud, uno degli aspetti che il nuovo concetto strategico della Nato “mette ben in chiaro”, secondo Sánchez, è che l’Alleanza difenderà “ogni centimetro” del proprio territorio, comprese, quindi, le due città autonome di Ceuta e Melilla, situate in Nord Africa ma appartenenti alla Spagna.

Tra chi ha tratto le fila del vertice non poteva mancare il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. “Questo è stato un vertice storico. Prima che la guerra iniziasse, avevo avvertito Putin che l’alleanza sarebbe diventata più forte e più unita e questo è quello che è successo”, ha affermato di fronte a decine di giornalisti che lo avevano atteso pazienti in fila come si fa anche nei grandi concerti. “Il mondo è cambiato e la Nato è cambiata di conseguenza”, ha aggiunto dopo che ieri aveva annunciato un rafforzamento della presenza militare statunitense in Europa.

E mentre il presidente turco Erdogan ha avvertito Finlandia e Svezia che si aspetta “fatti e non parole” sulla “lotta al terrorismo” dopo aver accettato di togliere il veto al loro ingresso nella Nato, ergo l’estradizione di ricercati da Ankara, Mosca manda un altro messaggio emblematico dei tempi correnti: “la cortina di ferro sta tornando”.

Redazione Madrid

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