Atletica: Tamberi vince allo spareggio, ma niente stretta di mano

Gianmarco Tamberi ai Campionati Assoluti di Atletica Leggera a Rieti. Rieti, 26 Giugno 2022.
Gianmarco Tamberi in azione. ANSA/GRILLOTTI

RIETI. – Altro che fair play e spirito olimpico. Questa volta lo spareggio Gianmarco Tamberi ha dovuto farlo e alla fine, dopo aver vinto la gara dell’alto dei campionati italiani, ha rivolto qualche parola di troppo al rivale Marco Fassinotti, colpevole di non aver voluto condividere il titolo nazionale con Gimbo facendo risparmiare energie preziose all’olimpionico marchigiano. Che a Tokyo aveva chiuso alla pari con un grande amico come Mutaz Barshim, qui invece ha trovato un rivale che non ha voluto dividere l’oro.

La gara dell’alto del Guidobaldi è stata, seppur con un valore di gran lunga minore, simile a quella di Tokyo, con due saltatori primi alla pari con percorso netto (oggi fino a 2.23) e poi tre errori a testa alla quota che si è rivelata invalicabile, nello specifico 2.26. Così il regolamento ha spedito il poliziotto Tamberi e l’aviere Fassinotti ai salti di spareggio per assegnare la maglia di campione italiano. Entrambi hanno rifallito ai 2,26, per poi oltrepassare l’asticella scesa a 2,24.

Si è quindi risaliti a 2,26 e questa volta soltanto Fassinotti ha sbagliato. Tamberi ha quindi vinto scavalcando la fatidica misura al quinto tentativo, come dire senza brillare e spendendo energie di troppo. Da qui la sua faccia scura, non la solita espressione giocosa, e la stretta di mano negata e qualche parola di troppo verso l’avversario. Insomma, tutto molto poco ‘olimpico’ per Gimbo che ha vinto pur avendo avuto qualche problema fisico a due giorni dalla gara, che lo ha costretto a farsi una risonanza magnetica a L’Aquila.

E infatti poi Tamberi ha provato a spiegare il proprio malumore con i problemi fisici: “sento una fitta alla gamba sinistra e mi irrigidisco – le sue parole -. Il problema si palesa quando dovrei essere più decontratto possibile, nel terz’ultimo passo. Dobbiamo trovare una soluzione. Ieri gli ultimi accertamenti per scendere in pedana senza rischiare nulla, ma non posso essere completamente libero. Sono arrabbiato ma non mi arrendo. Per lasciarmi alle spalle questo fastidio sarà fondamentale lavorare con il mio team sanitario. Spero possano aiutarmi soprattutto la prossima settimana: il 3 luglio parto per gli Stati Uniti”.

Ma sulla gara di Rieti c’ è anche da dire che, prima di Tamberi, qualcun altro la misura di 2,26 l’aveva scavalcata ma si era trattato dell’australiano Brandon Starc che, per ovvi motivi, gareggiava fuori classifica. Note molto positive nell’alto, in chiave azzurra, sono venute dalla prova femminile, dove la vicentina Elena Vallortigara ha ricominciato a sognare superando quota 1,98 seconda misura mondiale dell’anno, inferiore soltanto al 2,01 di Yaroslava Mahuchikh.

Erano quattro anni che la saltatrice allenata a Siena da Stefano Giardi non si spingeva così in alto e ora è logico sperare di far bene anche ai Mondiali di Eugene. “Mi sono tolta un gran peso perché continuavo a dirmi di stare bene, sapevo di avere queste misure nelle gambe – le parole di Vallortigara -. Sono molto contenta: 1,98 è una misura che mi dà fiducia per i Mondiali. Giovedì prossimo gareggio a Stoccolma e spero di riconfermarmi su queste misure. Da Eugene mi aspetto di andare in finale”.

Grande gara anche di Daisy Osakue nel disco, dove ha vinto con 63,66, misura da record. “E’ sempre emozionante indossare la maglia di campione nazionale – il suo commento -. Ma adesso testa a Eugene e subito dopo agli Europei. Voglio cercare di arrivare lì e godermela”.

Segnali di speranza da Larissa Iapichino che è diventata campionessa nazionale nel lungo con un salto di 6,64 (+0.9) che vale la propria migliore misura dell’anno tra gare indoor e all’aperto e prestazione che può infondere ottimismo nella 19enne fiorentina. Alle sue spalle si fa largo Marta Amani, classe 2004 e già tricolore indoor ad Ancona: decolla con 6,51 ed è seconda.

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