La Spagna guida un progetto per portare fuori dall’Ucraina 8.000 tonnellate di cereali

Un agricoltore ucraino con il suo trattore vicino a Lviv, Ucraina.
Un agricoltore ucraino con il suo trattore vicino a Lviv, Ucraina. EPA/MYKOLA TYS

MADRID — La Spagna prova a dire la sua riguardo alla sempre più drammatica “crisi del grano”. “Promuoveremo un progetto per portar fuori i cereali dall’Ucraina su rotaia”, ha annunciato da Bruxelles, dopo un incontro con gli altri leader europei, il premier Pedro Sánchez. Il riferimento è appunto agli ingenti raccolti che in questo momento si trovano bloccati nei porti del Paese slavo, minacciati direttamente dalla marina russa. “Crediamo sia urgente ottenere l’uscita e l’ingresso nei mercati mondiali dei raccolti di cereali ucraini, che si calcola corrispondano a oltre 20 milioni di tonnellate”; ha detto il premier spagnolo.

Secondo quanto ha aggiunto Sánchez, il programma dovrebbe partire a metà luglio e permetterà di far partire dal territorio ucraino, inizialmente, “circa 8.000” tonnellate di cereali. Al progetto collaboreranno anche i governi di Polonia, Lussemburgo e Francia, ha aggiunto, spiegando però che la Spagna è il Paese “leader” dell’iniziativa.

I raccolti portati via dall’Ucraina verranno poi immagazzinati “in silos in porti spagnoli del Mediterraneo”, in modo tale da poterli poi esportare verso i Paesi circostanti.

Il premier spagnolo ha indicato che questa iniziati a “di solidarietà” si baserà su una “collaborazione pubblica-privata”. “La questione dell’insicurezza alimentare ha molte conseguenze, la prima delle quali è la carestia in molti Paesi”, ha avvertito.

Redazione Madrid