Coronavirus Italia: impennata dei casi, aumento di quasi il 60% in sette giorni

Operatore sanitario nell'hub vaccinale di Napoli.
Operatore sanitario nell'hub vaccinale di Napoli. ANSA/CIRO FUSCO

ROMA. – Impennata dei casi – con quasi il 60% di contagi in più in sette giorni – e reparti ospedalieri che ricominciano a riempirsi. Per effetto della più contagiosa sottovariante Omicron BA.5, l’epidemia di Covid-19 in Italia riacquista velocità in tutte le Regioni, mentre la campagna vaccinale è in stallo.

Al contempo, dall’Agenzia europea dei medicinali (Ema) arriva la notizia della disponibilità di un nuovo vaccino: l’Agenzia ha raccomandato di concedere l’autorizzazione all’immissione in commercio del vaccino Valneva per l’uso nella vaccinazione primaria di persone dai 18 ai 50 anni. E’ il sesto vaccino autorizzato.

Il quadro che intanto emerge dal monitoraggio della Fondazione Gimbe per la settimana 15-21 giugno accresce l’allerta rispetto ad una situazione epidemiologica che in Italia si mantiene sotto controllo, ma che mostra ormai una chiara e crescente inversione di trend rispetto alle settimane precedenti.

A colpire è l’aumento del +58,9% dei contagi nell’arco di 7 giorni e salgono anche i ricoveri ordinari (+14,4%) e le terapie intensive (+12,6%). In salita dunque gli indicatori ospedalieri, con l’area medica che segna un incremento di oltre 700 posti letto Covid in 10 giorni. Nell’arco delle 24 ore, invece, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) segnala che è risalita all’8% la percentuale – riferita al 22 giugno – di posti nei reparti occupata da pazienti con Covid. E’ stabile invece al 2% l’occupazione delle terapie intensive. Calano invece i decessi, che segnano un -19%.

L’incremento percentuale dei nuovi casi, avverte Gimbe, si registra in tutte le Regioni (dal +31,3% della Valle D’Aosta al +91,5% del Friuli-Venezia Giulia) e salgono da 99 a 105 le Province in cui si rileva un aumento (dal +5,6% di Crotone al +131,7% di Reggio Calabria). L’incidenza, inoltre, è superiore ai 500 casi per 100.000 abitanti in 16 province.

E sul fronte vaccinale, la situazione non migliora: al 22 giugno sono 6,85 milioni le persone di età superiore a 5 anni che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino e diminuiscono i nuovi vaccinati, che sono 2.981 rispetto ai 3.253 della settimana precedente (-8,4%). Sulla base di questi dati, il presidente Gimbe, Nino Cartabellotta, invita dunque alla prudenza con l’uso della mascherina al chiuso e anche all’aperto se c’è assembramento, e sottolinea come l’ipotesi di abolire l’isolamento dei positivi in questo momento sia “antiscientifica e rischiosa per la salute pubblica”.

A livello globale invece, secondo l’ultimo bollettino dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), i casi di Covid nel mondo continuano a calare, ma in diverse aree, compresa l’Europa, si osserva appunto una ripresa dei contagi trainata dal calo dell’immunità e dalla diffusione di Omicron BA.5.

Inoltre, i sintomi del Long Covid colpiscono sempre di più anche i piccoli: interessano circa 4 bambini su 10 sotto i 14 anni, durano almeno un paio mesi e spesso riguardano disturbi gastrointestinali o difficoltà a concentrarsi. A studiarli in modo approfondito, il più ampio studio condotto finora in materia e pubblicato sulla rivista ‘The Lancet Child & Adolescent Health’.

Intanto, sono 56.166 i nuovi contagi in Italia nelle ultime 24 ore secondo i dati del ministero della Salute (ieri 53.905). Le vittime sono 75, in aumento rispetto alle 50 di ieri. Il tasso di positività è al 22,6%, in aumento rispetto al 21,8% di ieri. Sono invece 216 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, lo stesso numero di ieri, ed i ricoverati nei reparti ordinari sono 5.064 (+117).

(di Manuela Correra/ANSA)