Metà famiglie ha condizionatore, 28% lo usa sempre

Un impianto di gas.

ROMA.  – La metà delle famiglie italiane ha un condizionatore in casa e nei mesi caldi più di una su 4 lo accende regolarmente tutti i giorni. Il dato che emerge dalle statistiche Istat sui consumi energetici è del 2021, anno pre-guerra, e non può dunque essere considerato una risposta diretta alla domanda del presidente del Consiglio Mario Draghi che qualche mese fa, in conferenza stampa, pose una domanda passata agli onori delle cronache: “Preferiamo la pace o il condizionatore acceso?”. In tempi di siccità e di ondate di caldo estremo, potrebbe però non essere poi così lontano dalla fotografia di questi giorni.

Stando dunque alle rilevazioni dello scorso anno, nei mesi caldi il 28,5% delle famiglie dotate di condizionamento accende il sistema tutti i giorni o quasi, il 35,3% qualche giorno a settimana; un quarto delle famiglie (24,1%) lo utilizza invece solo occasionalmente o addirittura pur disponendone non lo utilizza mai. In estate i condizionatori sono accesi in media sei ore e 17 minuti al giorno. L’utilizzo quotidiano aumenta al crescere del numero dei componenti familiari, dalle famiglie con una sola persona (25,5%) a quelle con cinque o più (31,8%). l’utilizzo quotidiano è inoltre più alto della media (pari al 33,5%) se in famiglia c’è almeno un bambino fino a sei anni.

Il risparmio energetico passa invece per le lampadine: quelle a basso impatto ambientale rappresentano la gran parte (80,7%) delle lampadine presenti nelle abitazioni. Nonostante non vengano più commercializzate, le lampadine tradizionali tuttavia resistono e coprono ancora il restante 19,3%.

L’allerta sul gas dopo le strozzature dalla Russia sembra infine più che giustificato guardando ai combustibili casalinghi: il metano è la fonte di alimentazione più diffusa in Italia, sia per il riscaldamento (68%) che per la produzione di acqua calda (69,2%). Rispetto al 2013 si registra un leggero calo delle fonti tradizionali (metano, gasolio, GPL) a vantaggio di energia elettrica e biomasse: la prima copre l’8,5% del riscaldamento e il 16% dell’acqua calda; le seconde alimentano il 15% dei riscaldamenti e il 5,5% dell’acqua calda. Il solare ha un ruolo emergente per l’acqua calda ma ancora residuale (1,4%).

Lascia un commento