Referendum, Anm: “Riforma bocciata, il Senato la cambi”

Cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario nell'aula magna del tribunale
Cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario nell'aula magna del tribunale, 22 Gennaio 2022. ANSA/MATTEO CORNER

ROMA. – “Il voto popolare è una sonora bocciatura di un disegno di riforma della magistratura che non è gradito. Si tratta di prenderne atto”. Il presidente dell’Associazione nazionale magistrati Giuseppe Santalucia non ha dubbi nel leggere la bassissima affluenza ai referendum della giustizia come un “no” ai quesiti più significativi. E invita il Parlamento a modificare la riforma del Csm alla luce dell'”indicazione popolare molto forte” venuta dai referendum, a partire dalla “bocciatura categorica di una separazione delle funzioni così esasperata da essere sostanzialmente delle carriere” .

“Il voto- dice all’ANSA- dà la misura che la ministra e il governo si stanno muovendo in direzione contraria a quella che è la sensibilità del corpo elettorale”. E nonostante i tempi di approvazione della riforma siano “contingentati” – se si vuole rinnovare il Csm con la nuova legge elettorale- si può ancora rimediare con un rapido ritorno del testo alla Camera. “Il risultato dei referendum non ci sorprende, l’elettorato ha compreso quello che noi, come Anm, diciamo da tempo: i quesiti non risolvevano i problemi, ma erano piuttosto un tentativo di saggiare il gradimento dell’elettorato sulla magistratura”, premette il leader del sindacato delle toghe.

Però se ci fosse stato il quorum, i sì avrebbero vinto. “La percentuale dei voti favorevoli – risponde non è stratosferica. E la gran parte di quelli che erano per il no non hanno partecipato al voto”. “Ora -sottolinea- attendiamo l’ascolto da parte del Parlamento di questa indicazione netta almeno su alcuni aspetti della riforma in gestazione al Senato. Se il corpo elettorale ha bocciato in maniera categorica il quesito sulla separazione delle funzioni, io credo che su questa parte una riflessione il Parlamento la dovrebbe poter fare. E quindi non ridurre a un solo passaggio la possibilità di cambio di funzioni tra del pm e giudice”.

L’ ascolto è atteso anche sul voto degli avvocati nei consigli giudiziari sulla professionalità dei magistrati perché anche in questo caso “il corpo elettorale ha dato un’indicazione netta”. E su “poche altre modifiche che abbiamo segnalato al Senato e alla ministra sul sistema disciplinare e sul fascicolo delle valutazioni”. Si tratterebbe, assicura, di emendamenti “compatibili con un brevissimo ritorno del testo alla Camera”. “Non si tratta infatti di fare grandi modifiche, ma di evitare che alcuni aspetti della riforma siano fortemente contrari a principi costituzionali. E rimediato a questo la riforma potrebbe andare in porto”.

(di Sandra Fischetti/ANSA)

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