Nazionale U21: Italia in Svezia a caccia dell’Europeo

Il ct del Under 21 Paolo Nicolato imparte ordini ai ragazzi durante una partita della FIFA U-20.
Il ct del Under 21 Paolo Nicolato imparte ordini ai ragazzi durante una partita della FIFA U-20. EPA/Adam Warzawa

ROMA. – Dimenticare la passeggiata con il Lussemburgo per prepararsi ad affrontare in Svezia una sfida “difficile ed impegnativa”, contro la squadra “tatticamente più insidiosa del girone”, atleticamente molto forte e forgiata dal campionato in corso, mentre diversi azzurri sono indietro di preparazione perché lo scarso utilizzo nei rispettivi club gli ha messo solo spezzoni di partita nelle gambe.

Alla vigilia del match di Helsingborg – probabilmente decisivo per vincere il girone F ed accedere direttamente all’Europeo dell’anno prossimo – Paolo Nicolato ai suoi ragazzi, reduci dall’agevole 3-0 sul Lussemburgo, chiede “motivazione attenzione ed intelligenza” perché si aspetta una partita di tutt’altro spessore, “impegnativa, sul piano fisico e mentale”.

Poi ci sono gli acciaccati e, insomma, “dovremo avere anche un pizzico di fortuna – ammette Nicolato – perché non ci arriviamo al massimo. Dovremo trovare risorse, al momento difficili da reperire”. E “cercare di capire quali sono gli equilibri tra la loro condizione e la nostra”.

Almeno in avvio “non ripeteremo l’impostazione tattica vista con il Lussemburgo. Cambierò 4-5 giocatori, anche il sistema di gioco va reso più equilibrato perché con la Svezia l’intensità sarà ben diversa e non potremo essere ‘allegri’ come con il Lussemburgo”.

Nei recenti precedenti con gli scandinavi, ha ricordato il tecnico, gli azzurri vantano alti e bassi. Dalla vittoria 4-1 a Pisa del novembre 2020 al 3-0 di Kalmar per i gialloblù, a settembre dello stesso anno: “Sono stati gli unici a batterci nei tempi regolamentari durante lo scorso triennio”.

Ecco perché Nicolato “si aspetta difficoltà. Noi veniamo da un lungo periodo di inattività e questo un po’ mi preoccupa, specie con tre impegni ravvicinati”. La Svezia “ha buoni giocatori sugli esterni, è una squadra atleticamente molto preparata, moderna. Sicuramente ci metterano sotto pressione”.

Di fronte ad un avversario così ostico, l’Italia “deve sapersi adattare”, ricorrere alla sua capacità “di mandare in campo i giocatori giusti all’occasione, secondo le caratteristiche dei singoli, piuttosto che puntare su un unico schema”.

L’augurio è che abbia trovato in Pietro Pellegri, a segno col Lussemburgo, il centravanti che risolve i problemi di finalizzazione: “Certamente è forte e deve ambire ad essere il nostro titolare. Io l’ho trovato molto maturato, per qualità tecniche e forza lui deve senz’altro essere per noi un punto di riferimento”.

Lascia un commento