Quindici giorni alla maturità, Bianchi: “Mascherine per rispetto”

Studenti impegnati nell'esame di maturità attendono il loro turno all'esterno del liceo Mercalli di Napoli,
Studenti impegnati nell'esame di maturità attendono il loro turno all'esterno del liceo Mercalli di Napoli, 16 giugno 2021 ANSA / CIRO FUSCO

ROMA. – A due giorni dalla fine delle lezioni che in gran parte d’Italia termineranno l’8 giugno, e a due settimane dalla maturità che prenderà il via il 22 giugno, si dibatte ancora sul tema ‘mascherine sì mascherine no’ a scuola. Domani a pronunciarsi sarà il Tar del Lazio che sarà chiamato a decidere se gli esami di maturità e di terza media dovranno essere sostenuti dagli studenti indossando la mascherina.

Arriverà infatti alla discussione in camera di consiglio il ricorso amministrativo proposto dal Codacons per sollecitare la sospensione – e il successivo annullamento in sede di giudizio di merito – dell’ordinanza con la quale il ministero della Salute il 28 aprile scorso ha disposto l’obbligo per gli studenti d’indossare la FFP2 negli istituti fino alla fine dell’anno scolastico, comprendendo quindi anche gli esami di Stato. Molti politici, i due sottosegretari all’Istruzione, Floridia e Sasso, la Rete per la scuola in presenza e diverse associazioni chiedono da tempo di togliere l’obbligo di mascherina in classe e agli esami ma finora il ministero della Salute è stato molto prudente sul tema.

“La mascherina è un atto di rispetto reciproco, si toglierà quando riterremo che il nostro vicino sia sicuro”, ha detto oggi il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, facendo intendere che le mascherine agli esami si terranno. Piuttosto, l’orientamento del Governo sembra quello di garantire un ritorno alla normalità a settembre, evitando quindi l’obbligo di indossarle anche in ambito scolastico, seppure in maniera responsabile e prudente.

Oggi intanto il ministero dell’istruzione ha diffuso una ordinanza riguardante gli esami di maturità e di terza media per gli studenti ucraini arrivati in Italia dal 24 febbraio: se secondo il consiglio di classe non sono in grado di sostenere gli esami in considerazione del livello delle abilità linguistiche scritte e orali nella lingua italiana o per il mancato raggiungimento degli obiettivi di apprendimento previsti dai piani di studio dei singoli percorsi, sono esonerati dagli esami di Stato.

E per gli alunni che frequentano le altre classi intermedie, qualora i docenti o il consiglio di classe non abbiano elementi sufficienti per la valutazione degli apprendimenti in ciascuna disciplina, la valutazione finale può essere espressa attraverso un giudizio globale sul livello di sviluppo degli apprendimenti, sull’acquisizione delle prime competenze linguistico-comunicative in lingua italiana e sul grado di socializzazione e di partecipazione alle attività didattiche.

Nel corso del prossimo anno scolastico, poi, le scuole dovranno realizzare attività idonee a sostenere questi alunni nel raggiungimento degli obiettivi definiti nel Piano didattico personalizzato. Gli esami di terza media, intanto, sono ai blocchi di partenza: quasi 1 studente su 5 li inizierà già questa settimana, appena terminate le lezioni. Più in generale, per quasi tutti l’attesa sarà davvero breve, considerando che secondo un sondaggio su un campione di mille studenti, un ulteriore 62% afferma che affronterà l’esame nel corso della prossima settimana, dal 13 giugno in poi.

Solo una minoranza svolgerà le prove quasi parallelamente alla maturità, ovvero dal 20 giugno in poi. I ragazzi temono la prova di matematica e il colloquio orale ma sono generalmente ottimisti. Alle superiori, invece, solo 1 su 3 ha simulato più volte gli scritti in classe, e il 46% – su un campione di 1500 studenti delle superiori – ha paura di ritrovarsi vittima della cosiddetta sindrome da “pagina bianca” e di non riuscire a svolgere la prova.

(di Valentina Roncati/ANSA)

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