Oltre 1,6milioni di aiuti non dovuti, Gdf denuncia 92 pescatori

Una foto dell'Ufficio Stampa della Guardia di Finanza.

ORISTANO. – Alcuni avrebbero venduto pesce del tipo che si può trovare solo in laguna o nello stagno, altri avrebbero usato barche a remi non adatte a solcare le acque del mare. Sono solo due delle contestazioni che i finanzieri della Sezione Operativa Navale di Oristano della Guardia di Finanza contestano a 92 pescatori, facenti parte di tre cooperative del territorio.

Tutti sono accusati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato. Secondo la Gdf i pescatori hanno incassato complessivamente 1,6 milioni di indennizzi per il blocco della pesca in mare, a causa delle esercitazioni militari nel periodo 2015-2019 al poligono di Capo Frasca, ma non ne avrebbero avuto il diritto.

Le indagini, avviate nel giugno 2021 sotto la guida del col. Alessandro Bucci, comandante del Reparto Operativo Aeronavale Cagliari, sono scattate dall’analisi dei documenti. “Si è arrivati alla conclusione che le attività di alcuni mezzi navali da pesca, beneficiari dei sopracitati indennizzi, siano state svolte esclusivamente nelle lagune e/o nello stagno, e non nell’area interessata dalle esercitazioni militari – fa sapere la Gdf -. Oltremodo, dalle fatture controllate è emersa l’esigua quantità di prodotto conferito, sensibilmente inferiore a quello richiesto dal citato articolo”.

I finanzieri hanno anche effettuato dei sopralluoghi scoprendo anche che “molte barche avevano come mezzo di propulsione unicamente i remi mentre la posizione degli ormeggi di due società avevano, ed hanno tutt’ora, come sbocco a mare unicamente un canale, ove risulta ardua se non impossibile la navigazione per arrivare fino al mare aperto”.

L’operazione Promontory’s Funds è simile ad un’altra condotta dalla Sezione Operativa Navale di Sant’Antioco, conclusa nel 2020. “La Guardia di Finanza ha inferto un altro duro colpo ai furbetti dei facili indennizzi – sottolinea Bucci – portando via le risorse a chi ne ha realmente diritto, generando un danno all’Erario e ai tanti onesti operatori del settore”.

I ristori sono stabiliti dal Protocollo d’Intesa del 2016, siglato tra il Ministero della Difesa e la Regione Sardegna e che ha inserito il Poligono di Capo Frasca tra le strutture militari che danno diritto agli aiuti. Le indennità spettano a chi abbia esercitato, per almeno 120 giorni, la pesca nelle zone interessate agli sgombri, nei due anni precedenti la richiesta di indennizzo.

(di Fabrizio Fois/ANSA)