Grano: la genetica aumenta la produzione e taglia i costi

"Particolari di spighe di grano. Evento di presentazione dei risultati delle attività di ricerca e sviluppo di grano italiano",
"Particolari di spighe di grano. Evento di presentazione dei risultati delle attività di ricerca e sviluppo di grano italiano","Poggio Renatico/ 31 maggio 2022" ANSA/MAX CAVALLARI

ROMA. – Preoccupa la crisi alimentare scatenata dal conflitto russo-ucraino. Tanto, da porre seri interrogativi sulla catena di approvvigionamento di cereali, in un contesto di prezzi elevati delle materie prime e di aumento dei costi dei fattori di produzione. Dallo scoppio del conflitto il prezzo del grano tenero nazionale è aumentato del 31% e, a cascata, la farina del 50%.

Uno scenario, secondo Borsa merci telematica italiana, che ha comportato, nell’ultimo anno, un balzo del +96% per i prezzi della semola di grano duro, a causa dell’impennata della materia prima (+86%) per la forte contrazione della produzione canadese.

In particolare, sulla disponibilità di grano italiano (sia tenero, che duro), le stime non sono positive: il calo produttivo medio è del 20%, anche se i prezzi dovrebbero attestarsi in linea con le medie del periodo nonostante i costi di lavorazione siano più che raddoppiati rispetto allo scorso anno.

Colpa del caldo torrido anticipato e l’assenza di piogge che potrebbero influire in maniera determinante sulle rese dei campi italiani, secondo Cai – Consorzi Agrari d’Italia, Sis – Società Italiana Sementi e Ibf Servizi. Proprio alla luce del difficile contesto internazionale, Cai, Sis e Ibf hanno messo a punto una strategia per aumentare la produzione di grano del 12%, diminuire i costi aziendali del 9% e mantenere sempre un alto livello qualitativo dei cereali.

La sperimentazione, durata un anno, ha indicato agli agricoltori le tre direttrici da seguire in campo: l’analisi del terreno, la scelta del seme di grano duro o tenero più adatto, la sostenibilità di difesa e nutrizione e l’utilizzo delle tecniche di agricoltura di precisione.

Tutte conoscenze che sono state trasferite alle oltre 700 aziende agricole che hanno partecipato alle cinque “Giornate in Campo 2022” promosse da Cai Sis e Ibf Servizi, con tour in alcuni dei 30 campi sperimentali in tutta Italia. Risultati, riguardanti il frumento (grano tenero), sono stati presentati oggi anche dal rapporto RomaCereali presentato alla Camera di Commercio di Roma.

L’analisi rileva che la campagna 2022‐2023 per il frumento si annuncia con una disponibilità inferiore a quella della campagna precedente (‐0,8%), “frutto di una significativa diminuzione delle superfici e della produzione (‐1,6%), solo in parte compensate dal livello positivo degli stock iniziali (+1,3%)”.

Il rapporto evidenzia anche che “molte preoccupazioni si affacciano quando viene a trovarsi in ulteriore e grave pericolo la capacità di garantire, soprattutto in alcune aree deboli del mondo, l’adeguato approvvigionamento di cereali a scopo alimentare”.

Sul tema della fame nel mondo, il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, ha invitato a tenere “un’attenzione molto più alta” e “non soltanto quando ci sono criticità o guerre”, al fine di trovare “soluzioni strutturali” che garantiscano l’accesso al cibo. “E’ inspiegabile – ha sottolineato intervenendo in collegamento all’evento ‘Retail food: nuovi format nel food e nella ristorazione’, organizzato dalla Rcs Academy Business School – come nel 2022 intere popolazioni soffrano la fame e non abbiano garantito almeno un pasto al giorno di cibo di qualità”.

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