Allarme grano dall’Africa, Lavrov vola in Turchia

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi interviene nel consiglio dell'Unione Europea, in un'immagine d'archivio. (Ufficio Stampa Presidenza del Consiglio)

BRUXELLES. Allarme del presidente del Senegal e dell’Unione Africana Macky Sall per il rischio di una carestia storica in Africa, legata alla guerra in Ucraina e al blocco delle esportazioni di grano dal Paese, e amplificata nel continente dalla penuria di fertilizzanti.

Con le sanzioni alla Russia i prezzi si sono triplicati o non si riescono ad acquistare per l’uscita delle banche russe dal sistema internazionale dei pagamenti, lo Swift. “I raccolti nel continente – ha avvertito –  potrebbero ridursi quest’anno del 20-50%”.

Proprio per discutere di corridoi sicuri per il trasporto del grano fuori dall’Ucraina il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov sarà in Turchia l’8 giugno. La notizia è emersa all’indomani dell’iniziativa diplomatica avviata con forza dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan per la ripresa dell’export del grano ucraino. E questo sia per impedire che marcisca nei silos, affamando il Sud del mondo, sia per far spazio ai nuovi raccolti.

Dal presidente del Consiglio italiano Mario Draghi è arrivato l’invito a non perdere la battaglia sulla sicurezza alimentare “o i Paesi che rischiano carestie si sentiranno traditi”, allontanandosi ancor di più dall’Occidente. Grandi aspettative sembrano ora emergere da più parti sul piano delle Nazioni Unite per cercare di riaprire i porti ucraini.

“L’Ue collabora con l’Onu su questo fronte” ha segnalato anche Draghi, sottolineando gli sforzi per sondare i possibili trasporti via terra, con transiti ferroviari attraverso Romania e Polonia, anche se qui  “le possibilità di trasporto sono più limitate”.

Sulla crisi del grano ucraino da segnalare anche la telefonata tra il segretario di stato Usa Antony Blinken e il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio dove è stata sottolineata  “l’importanza della cooperazione multilaterale per affrontare l’insicurezza alimentare globale”. “L’iniziativa per una risoluzione alle Nazioni Unite” per sbloccare i carichi di grano e cereali fermi nel porto di Odessa è stata presentata al presidente russo Vladimir Putin già sabato nella telefonata con Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Schol.

“Siamo ora in attesa di una riposta della Russia su questo punto”, ha detto Macron. Scholz intanto ha replicato all’allarme sullo Swift: “Dobbiamo essere chiari sul fatto che c’è una causa ed è l’aggressione russa all’Ucraina, una guerra che è stata avviata dal presidente russo” Putin, ha detto.

Al termine del vertice a Bruxelles, comunque, i leader europei hanno espresso una netta condanna della “distruzione e appropriazione illegale della Russia della produzione agrícola in Ucraina”, stigmatizzando l’impatto diretto dell’aggressione russa sulla sicurezza alimentare globale. Oltre ad appellarsi alla Russia perché cessi gli attacchi alle infrastrutture di trasporto ucraine, l’Ue ha anche chiesto agli Stati membri di accelerare il lavoro sulla creazione di corridoi umanitari per facilitare l’export delle derrate ucraine.

Quanto alla Russia, Lavrov ha ribadito che “i militari russi garantiranno il passaggio senza ostacoli delle navi con grano dai porti ucraini al mar Mediterraneo se l’Ucraina risolverà il problema dello sminamento delle sue acque costiere”.

(di Sabina Rosset/ANSA).

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