Udienze all’americana, la svolta della Consulta

Tavolo carico di faldoni e la scritta: La legge è uguale per tutti". Prescrizione
Prescrizione: giuristi, avvocati e giudici, no a riforma

ROMA. – Tempi contingentati per tutti, dal giudice relatore ai difensori delle parti. Ma soprattutto confronto diretto e serrato tra i giudici e gli avvocati, che potranno anche essere interrotti per chiarimenti e obiezioni, come abbiamo visto tante volte nei film americani.

La Corte costituzionale cambia in profondità il volto delle proprie udienze, guardando al modello della Corte Suprema degli Usa e delle Corti europee: non consisteranno più nel mero ascolto reciproco di relazioni scritte in anticipo, ma in un dialogo vero e all’impronta tra tutti i protagonisti.

Una svolta storica, destinata a lasciare il segno e che diventerà operativa a partire da queste mese. A deliberarla sono stati gli stessi giudici costituzionali: la scorsa settimana hanno approvato alcune modifiche alle “Norme integrative per i giudizi davanti alla Corte costituzionale” ora pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale.

Nuove regole completate con un decreto del presidente Giuliano Amato, che nei mesi scorsi aveva dato una decisa spinta al cambiamento , auspicando in un’intervista pubblicata sull’Annuario 2021 e sul sito della Consulta, un nuovo modo di procedere sul modello americano e delle Corti europee.

“A me piacerebbe che lo svolgimento del processo davanti a noi, l’udienza con gli avvocati, fosse un po’ più dialogato. Mi annoio ascoltando la relazione iniziale dei miei colleghi che spiegano il caso, anticipando già quello che diranno anche le parti , e poi gli avvocati delle parti che recitano il proprio precotto che avevano preparato prima – aveva confessato alla giornalista Donatella Stasio -Io amo molto l’udienza come si svolge davanti alla Corte suprema degli Usa ma anche davanti alla Corte di Lussemburgo, la Corte di giustizia europea, fatta di domande dei giudici che interrompono gli avvocati”.

Dal 21 giugno sarà operativo il cambio di passo, con regole stringenti per tutti. Il giudice relatore dovrà contenere la sua relazione in 5 minuti. Ma cinque giorni prima dell’udienza potrà rivolgere alle parti domande scritte. Un quarto d’ora ciascuno è invece il tempo concesso agli avvocati per rispondere in udienza e esporre le loro difese. A interloquire con loro saranno, se lo vorranno, tutti i giudici, non più solo il relatore, anche interrompendo i difensori con domande e rilievi.

Un cambiamento che “esige una forte preparazione di tutti sul tema” , aveva sottolineato Amato, e che ora renderà l’udienza non solo più vivace ma anche certamente più utile ai fini della decisione della Corte.

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