Kiev annuncia il primo processo per stupro

Vadim Shishimarin durante il processo per crimini di guerra a KIev. (ANSA)

ROMA. – Arriva in tribunale il primo caso di stupro nella guerra in Ucraina. L’annuncio è dell’implacabile procuratrice generale di Kiev, Iryna Venediktova, che continua così la sua dichiarata missione di portare uno ad uno davanti alla giustizia i responsabili di crimini e violenze sul territorio ucraino.

E dopo la prima condanna all’ergastolo emessa contro il 21enne russo Vadim Shishimarin, giudicato colpevole nel primo processo a Kiev per crimini di guerra, si apre adesso un nuovo capitolo su quello squarcio profondo che la guerra lascia nell’anima della popolazione civile: i casi di stupro.

Venediktova usa Twitter per annunciare che l’imputato “Mikhail Romanov, un militare del 239° Reggimento della 90° Divisione corazzata della Guardia Vitebsk-Novgorod delle Forze armate russe” andrà a processo “per il presunto omicidio del marito e per violenza sessuale di gruppo contro sua moglie”. Si tratterà però di un processo in contumacia, in quanto Romanov non è stato catturato e non è stato localizzato. Resta però l’accusa altamente simbolica nonché la prova della determinazione con cui le autorità ucraine intendono scovare e punire chi ha seminato il terrore.

Secondo la ricostruzione della Venediktova, puntualmente pubblicata sui social media, Romanov con altri soldati russi a marzo fecero irruzione in un’abitazione a Brovary, nella regione di Kiev, “spararono al suo proprietario uccidendolo e stuprarono la moglie ripetute volte” dopo averla minacciata con le armi. “Anche se l’accusato non è al momento nelle nostre mani – ha sottolineato la procuratrice – non sfuggirà ad un processo”.

Fin dalle prime fasi del conflitto erano emersi racconti e testimonianze su violenze a danni di donne, anche a sfondo sessuale, fino a stupri. Ed è parte del lavoro di chi indaga per la Corte Penale Internazionale raccogliere documentazioni e potenziali prove a riguardo, in collaborazione con le autorità ucraine. Ma intanto Kiev, come nella “condanna esemplare” al 21enne Vadim Shishimarin, con questo nuovo procedimento intende mantenere la sua promessa di portare i responsabili dell’orrore davanti alla giustizia.

(di Anna Lisa Rapanà/ANSA).

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