Migranti: stop alle navi quarantena, crescono sbarchi

È attaccata al porto la nave Seaeye4 con 68 migranti a bordo a Pozzallo (Ragusa), 15 maggio 2022
È attaccata al porto la nave Seaeye4 con 68 migranti a bordo a Pozzallo (Ragusa), 15 maggio 2022. ANSA/GIANFRANCO DI MARTINO

ROMA. – Nei momenti più caldi erano ben cinque quelle in servizio, ora ne sono rimaste due, che tra pochi giorni concluderanno l’attività per dedicarsi alla loro ‘mission’ iniziale: il trasporto di turisti. Dopo quasi due anni cala il sipario sulle navi-quarantena, attivate in piena emergenza Covid – nell’estate del 2020 – per consentire il periodo di isolamento in mare dei migranti arrivati in Italia alleggerendo le strutture sul territorio.

Il 31 maggio scade infatti la proroga prevista da un’ordinanza del ministro della Salute e non ce ne dovrebbero essere altre. Significa che, una volta conclusa la quarantena per le persone ora ospitate sulla Azzurra e sulla Aurelia, a Lampedusa e a Pozzallo, il servizio finirà e le misure sanitarie per chi sbarcherà – in un’estate che si annuncia molto calda sul fronte dei flussi migratori – saranno svolte a terra.

Le navi quarantena sono state a lungo criticate dalle organizzazioni umanitarie e venerdì scorso era stato il Garante per i diritti dei detenuti, Mauro Palma, ad invitare a dismetterle al più presto: erano infatti, ha detto, “una soluzione transitoria ed eccezionale legata allo stato di emergenza sanitaria. Lo stato d’emergenza è però terminato il 31 di marzo (quasi due mesi fa!) e non sono state ancora dismesse”.

Effettivamente ci sono state un paio di ordinanze della Salute che hanno prorogato i termini delle prescrizioni per gli ingressi sul territorio nazionale. Toccherà alle prefetture più in prima linea, quelle siciliane, ma anche le calabresi, a gestire quest’estate – con la regia del Viminale – gli arrivi, facendo affidamento soltanto sui centri ed hotspot presenti sulla terraferma.

Le partenze dal Nordafrica sono in aumento: si contano già 18.841 sbarchi nei primi cinque mesi dell’anno, con un aumento di 4.500 rispetto allo stesso periodo del 2021. Le navi delle ong sono piena attività: questa mattina a Pozzallo la Ocean Viking di Sos Mediterranee ne ha portati 294. Altri 80 sono stati soccorsi nel pomeriggio dall’Aurora, la nuova nave di Sea Watch. A Reggio Calabria è arrivata un’imbarcazione con 280 a bordo.

L’hotspot di Lampedusa è nuovamente in condizioni di sovraffollamento. Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha ribadito più volte nelle ultime settimane le preoccupazioni per gli effetti che la guerra in Ucraina stanno già avendo sul continente africano, dove Paesi come Tunisia ed Egitto – che dipendono in larga parte dall’import di grano ucraino per il loro fabbisogno alimentare – stanno già razionando il pane dopo il blocco dei cereali nei porti.

“C’è – ha evidenziato la titolare del Viminale – il rischio di una gravissima crisi umanitaria che andrà ad incidere sui flussi migratori ed è importante che ci sia un ruolo dell’Europa”. Il 4 giugno prossimo è in programma un incontro a Venezia tra i ministri dell’Interno di Italia, Spagna, Grecia, Malta e Cipro (Med 5) per affrontare il tema.

(di Massimo Nesticò/ANSA)

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