ROMA. – Esame pandemia superato per la pubblica amministrazione: secondo il Report Istat “Cittadini e lavoro a distanza nella P.A. durante la pandemia” sono stati oltre 19 milioni i cittadini con oltre 18 anni,.
In pratica 4 su un totale di 10, che si sono rivolti alla pubblica amministrazione tra maggio 2020 e gennaio 2022 e tra quanti hanno utilizzato questi servizi “emerge una diffusa soddisfazione” con l’86,9% degli utenti che ha espresso almeno una volta molta o abbastanza soddisfazione e il 20,5% che si è dichiarato insoddisfatto almeno una volta.
Secondo l’Istat è rimasto insoddisfatto o ha rilevato un peggioramento della qualità dei servizi il 31,6% di coloro che si sono rivolti almeno una volta ad un ufficio pubblico (oltre sei milioni) e tra questi il 59,8% ha sottolineato che le criticità erano da imputare in tutto in parte allo Smart working. In pratica quindi tra coloro che si sono rivolti in questo periodo all’amministrazione circa il 20% (3,8 milioni di persone) ha trovato difficoltà ad avere una risposta adeguata alle proprie richieste a causa del lavoro a distanza.
Un’indagine sul complesso dei cittadini (anche quelli che in questo periodo non si sono rivolti ad un ufficio pubblico) ha rilevato che il 64,1% del campione ritiene che il lavoro a distanza determini ritardi e difficoltà nei rapporti con la pubblica amministrazione.
I dati sono stati commentati con soddisfazione dal ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta secondo il quale “confermano la bontà delle scelte del Governo” che è impegnato a risolvere le criticità che ci sono a partire dalla regolazione dello smart working nei contratti. “Abbiamo regolato – ha detto – lo smart working nei contratti, trasformandolo in uno strumento di organizzazione del lavoro flessibile, intelligente, attento alla doppia posta in gioco del benessere dei lavoratori e della soddisfazione di cittadini e imprese per la quantità e la qualità dei servizi offerti”.
Il 37,7% dei cittadini tra maggio 2020 e gennaio 2022 si è rivolto alla Pubblica Amministrazione esclusivamente attraverso uno sportello fisico e il 30,8% solo attraverso lo sportello on line mentre il resto ha usato le due modalità. Sono soprattutto gli ultra64enni a preferire lo sportello fisico (69,5% contro 44,3% dei 18-44enni); il contrario accade nel caso degli sportelli on line (26,2% contro 51,3%).
Ad usare lo sportello on line è stata la maggioranza delle persone che hanno usufruito degli uffici dell’Inps (72,5%), dell’Agenzia delle Entrate (56%) e delle segreterie scolastiche (56%). Lo sportello fisico invece è stata la modalità più utilizzata per rivolgersi agli uffici del Comune (57,6%).
“Per tutti gli uffici pubblici considerati, sottolinea l’Istat, la quota di quanti non rilevano cambiamenti nella qualità del servizio erogato rispetto a prima dell’emergenza sanitaria è più ampia di quanti al contrario evidenziano un miglioramento o un peggioramento. Per quasi tutti gli uffici è la maggioranza assoluta a definire invariato il servizio ricevuto”.