Stop carta e penna, al concorso i calcoli a mente

Una studentessa durante la prova orale agli esami di maturita' al liceo statale A. Volta durante l'emergenza Coronavirus a Milano
Una studentessa durante la prova orale agli esami di maturità al liceo statale A. Volta durante l'emergenza Coronavirus a Milano, 17 giugno 2020.ANSA/Mourad Balti Touati

ROMA. – C’è chi ha fatto i calcoli sul braccio, molti sui banchi, chi ha usato la carta del cioccolatino che teneva appallottolata in tasca, chi ha tentato fino all’ultimo di fare i conti a mente, sentendosi alla fine stremato e non riuscendo comunque a superare la prova.

Sono i partecipanti al concorso per una cattedra in chimica e scienze alle superiori che hanno svolto le prove nei giorni scorsi. Gli Uffici scolastici regionali di alcune regioni italiane – e tra l’altro con diverse modalità di applicazione, a seconda della sede di concorso anche all’interno della stessa regione – hanno vietato ai concorrenti l’utilizzo di carta e penna (solo della carta in alcuni casi) rifacendosi ad una circolare del ministero dell’istruzione che riguardava il concorso per le materie Stem che si è tenuto alcune settimane fa.

“Solo che per quel concorso le prove erano state effettivamente calibrate per poter lavorare senza utilizzo di carta e penna sebbene i candidati abbiano avuto molte difficoltà con le domande di fisica e informatica, ma insomma si poteva fare”, spiega Laura, 27 anni che ha svolto le prove a Fiumicino, vicino Roma.

Diverso il caso del concorso classe A 050 per insegnare chimica e scienze alle superiori. “Era una prova infattibile. Ho sentito una profonda umiliazione, ho fatto uno sforzo sovrumano e alla fine non ho passato la prova per tre domande – racconta Emanuela – c’erano diverse reazioni da calcolare ma senza un foglio non si poteva proprio fare, alla fine era veramente sfinita. E’ impossibile tenere a mente il peso di un composto chimico, fare una serie di passaggi matematici e non sbagliare: mi sarebbe servita una calcolatrice, alla fine non riuscivo più a ragionare per la stanchezza “.

La percentuale di chi ha superato la prova si aggirerebbe intorno all’ 1%, raccontano i candidati che non ce l’hanno fatta. Una settantina si è già rivolto agli avvocati e ha presentato ricorso al Tar per disparità di trattamento e sottolineando che quegli esercizi non potevano essere svolti senza carta e penna.

“Abbiamo saputo che invece al concorso A 034, per insegnare chimica negli istituti tecnici, e al quale potevano partecipare solo i candidati laureati in chimica, i calcoli da fare erano basilari”, aggiunge un altro concorrente. “E questo fa ancora più male. Molti di noi si preparano da anni e le condizioni di partecipazione devono essere uguali, altrimenti è una grave lesione dei diritti”, conclude.

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